Una mattina tutto il villaggio fu svegliato dal suono delle campane. Era un brutto segno: non accadeva mai.
Precipitatomi fuori, mi diressi verso la piazza del paese, e lì trovai tantissime persone riunite attorno a qualcosa. Cercai di farmi largo, e lo spettacolo che mi si parò davanti sarebbe destinato a cambiare la mia vita.
Un uomo, o per meglio dire, la carcassa di un uomo, era ridotta senza gli arti inferiori, con le braccia in una posizione innaturale, la testa rivoltata e senza gli occhi, in un lago di sangue; sul petto aveva tantissimi graffi, ma due segni risultavano più evidenti degli altri: una croce cristiana con sotto scritto "Spiritus Sanctus". Le voci che giravano, dicevano che si trattava del maniscalco del paese. Lo spettacolo mi rabbrividì, e per tutto il giorno io, come tutto il villaggio, ci chiedemmo il perché di tanta violenza, e da parte di chi, o che cosa. Neanche i miei amici e Sveva si trovarono per le loro "riunioni".
Il giorno dopo le campane suonarono per la seconda volta.
Un altro cadavere era al centro della piazza. Stavolta si trattava di una donna, una giovane donna che viveva in solitudine proprio dinanzi le porte della città. Stavolta mancavano gli arti superiori, e il volto era contratto in una smorfia di paura, quasi riprendendo fedelmente gli ultimi attimi di vita. Gli arti inferiori erano spariti e sul busto della donna c'era un'altra croce, con scritto sotto "Jesus". La giornata passò nuovamente in silenzio, tra mille interrogativi.
Quella notte il prete mise sei uomini di guardia alla piazza centrale, e non accadde nulla, così per 6 giorni.
Il settimo giorno le campane furono nuovamente suonate, stavolta più forte di tutte le altre volte. Lo spettacolo fu più macabro di tutti gli altri: tutti gli uomini erano stati privati degli arti, della testa e del busto e, presa una parte per ognuno, era stato "composto" un uomo sulla croce del tetto della chiesa; le altre parti erano sparite.
Proprio sopra la porta della piccola chiesa nella piazza era stata fatta un'altra croce con il sangue e sotto di essa compariva la scritta "Deus" e poi "video vos peccatores". Tutto ciò non fece altro che segnarmi indelebilmente per tutta la mia vita.
La gente del villaggio cominciò a spaventarsi molto seriamente, anche perché dopo che il prete aveva tradotto quelle scritte, e avendo detto che erano scritte da Dio, tutti credettero che Lui avesse voluto punirli tutti quanti.
Ma io sapevo che non era così. Dio non fa queste cose; c'era qualcuno o qualcosa dietro tutto. Fatto sta che non successe proprio nulla per altri sette giorni, dopodiché nella nostra città arrivò un viandante che diceva di venire dai confini del mondo. |