Skip to content

Per colpa di un viandante #7 Mystery Cache

Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

Join now to view geocache location details. It's free!

Watch

How Geocaching Works

Please note Use of geocaching.com services is subject to the terms and conditions in our disclaimer.

Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno


Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

"Per colpa di un viandante" è una serie di 8 cache, a tema horror/fantasy, che seguono le vicende di una storia oscura ambientata verso la fine del 1500.

Capitolo #1 · Capitolo #2 · Capitolo #3 · Capitolo #4
Capitolo #5 · Capitolo #6 · Capitolo #7 · Capitolo #8

"Per colpa di un viandante" series is actually not available in English; I'm really sorry for this, and I'm working a lot to do a huge translation work to allow everyone to read the whole story. Anyway the paragraph "La cache" contains all the informations needed to solve the mystery.

Capitolo 7

Ora che avevo saputo quello che volevo sarei potuto tornare a riposare, ma le volli chiedere, facendo uno sforzo, come era riuscita a sopravvivere al vampiro che l'aveva trafitta al villaggio. E una spiegazione c'era, ed era più che semplice: era semplicemente entrata nello stato di torpore in cui cadono tutti i vampiri quando perdono molto sangue. Poi un giorno un altro vampiro passò di lì e la risvegliò, svanendo poi anch'egli improvvisamente. Lei era poi andata a trovare riparo in da un Principe Tremere lì vicino, fino al giorno in cui le era stato consegnato il compito attuale.


Mi disse anche che quando si risvegliò io non c'ero più, ma tutti gli altri vampiri del villaggio erano morti e bruciarono poi al sole del giorno dopo. Quel vampiro era sicuramente Lutark che mi trovò e, sapendo benissimo che tenevo a quella ragazza, risvegliò solo lei e uccise tutti gli altri; dopodiché si volatilizzò.
Il pensiero di Lord Lutark mi rattristò ancora, per cui lasciai Sveva senza neanche salutarla e mi avviai verso la mia stanza, non prestando orecchio alle lacrime.
Tuttavia, a metà strada, decisi di tornare indietro da lei un'ultima volta, per chiederle in cosa consistevano le "riunioni" che si facevano al villaggio e a cui io non avevo mai preso parte. Ma quando ritornai indietro cosa vidi... Fardeln stringeva strettissima Sveva e le succhiava il sangue, mentre lei emetteva gemiti sommessi e di immenso dolore.
Capii subito che per i suoi immensi poteri sapeva già delle intenzioni di Sveva ed era sceso anche lui per coglierla in flagrante, e c'era riuscito. Si accorse di me, e mi propose di succhiare un po' di sangue da lei. Io non ce la facevo, perché quello che mi era rimasto di umanità me lo impediva.
Ora non nutrivo più odio verso di lei, ma anzi volevo liberarla e portarla via da Fardeln. Però se l'avessi fatto, sarei sicuramente morto per mano sua. Così dissi di no.
"Va bene, Konrad, ottima idea, le faremo vedere gli esperimenti che facciamo, così potrai vederli anche tu".
Non dissi una parola. Entrammo nella stanza e c'era già tutta la sua servitù dentro. Erano molto abili nel teletrasporto.
Sveva era debolissima, e non riuscì a porre alcuna resistenza. Non impiegarono nulla a legarla a un cerchio. Era la sua fine definitiva, ora che anche un altro Tremere le si era avvicinato, e cominciò a lanciarle addosso palle azzurre; Fardeln, che mascherava di non sapere che stavo per farla andare poco prima, mi disse che quella era una fase di preparazione all'esperimento. Lei sembrava soffrire sotto i colpi del Tremere, e i suoi corti capelli biondi ondeggiavano a ogni movimento della sua testa. Alla fine, Fardeln disse al servitore di fermarsi, e poi rivolto a me disse:
"Da, Konrad, ora dalle il colpo definitivo: dopodiché diventerà un bellissimo Gargoyle..."
"Cosa? Cos'è un Gargoyle?" chiesi io, ma ebbi come risposta che l'avrei visto con i miei occhi una volta lanciata la palla azzurra che mi stava per dare. Quella sfera la ebbi tra le mani, l'avrei dovuta solo scagliare contro quella figura innocente che stava legata su quel cerchio di pietra.
"Dai ragazzo, facci vedere quello che sei…" gridava Fardeln, più intento a smascherarmi che a incitarmi.
"Dai, Dai, Dai!!!" disse lui, ma io ero ancora immobile. Allora si avventò contro di me e prese quella sfera, e fu pronto a scagliarla. Ma proprio un attimo prima di farlo, la sua mano scomparve e rimase un moncherino bruciacchiato, e una palla di fuoco andò a infrangersi sul muro; la sfera azzurra scomparve.
"Cosa fai, insolente!!" gridò Fardeln, ma un sorriso mi corse sulle labbra.
Ero stato io. Il grande Principe ora era costretto a trascorrere il resto dell'eternità senza una mano, e nessuna magia avrebbe mai potuto farla ricrescere. Non sapevo come diavolo avevo fatto nuovamente a scagliare una palla di fuoco così potente da strappare la mano di un Tremere così forte. Infatti la sua rabbia fu presto seguita dallo sbigottimento più totale...
Io però non avevo più tempo da perdere, e ormai dovevo solo salvare quella ragazza, anche se era stata lei a ridurmi vampiro; ma ciò era passato, e tutto ciò che era passato non dovevo far altro che lasciarlo alle spalle, perché non avrei più potuto modificarlo, dovevo accettare la mia situazione. I Tremere in preda allo sbigottimento per la sorpresa del loro Principe non fecero nulla per impedirmi di salvare Sveva, e così corsi via con lei imbraccio. Ma sapevo che il peggio doveva ancora arrivare, perché i Tremere erano dotati di teletrasporto. E infatti chi trovai sulla porta del castello? Nient'altro che Fardeln. Ed era più arrabbiato che mai. Gli occhi furono più terribili che mai. E praticamente non avevo vie d'uscita, perché fuori era pieno giorno, ed e il cielo era serenissimo. Ma ora dovevo vedermela col Principe Tremere; ed era la cosa più difficile di tutte, perché il suo mantello nero cominciò a diventare infuocato, e i suoi occhi pieni di una luce gialla intensissima. La sua mano divenne quasi incandescente, pronta a vendicare l'altra. Allora corsi indietro verso il corridoio, perché rimanere farmi avrebbe significato una morte certa. Sveva imbraccio a me cominciava a dare i primi segni di conoscenza, ed ebbi il tempo di intravedere un suo sorriso, ma dovevo distogliere lo sguardo dal basso e stare in guardia...
Ma Fardeln, tuttavia, continuava a starmi immediatamente dietro, invisibile, pronto a colpirmi una volta fermato. Ovunque degli stranissimi topi cominciarono a sbucare dal nulla. Ma i Tremere erano il più pericoloso fattore, perché con le loro palle di fuoco tentavano spesso di colpirmi, ma erano troppo lenti. Io corsi allora per tutto il corridoio, arrivai allo scalone, salii al primo piano, poi al secondo, in un andamento frenetico e disperato. Non avrei mai potuto trovare vie d'uscita, e io e Sveva eravamo spacciati. Quando arrivai proprio in cima al castello, prima di arrivare all'uscita che portava all'aria aperta, trovai nientemeno che Argil. Non aveva un'aria davvero arrabbiata, ma un certo sadismo sembrava contaminare il suo sguardo.
"Non sai che bello uccidere allo stesso tempo due vampiri consecutivamente… E' una delizia che non vorrei farti perdere. Il tuo destino ti ha portato fin qui, stupido. Non hai mai meritato di essere un Tremere, tu e la tua amichetta! Possa il tuo corpo non essere mai mangiato dai ratti!!" disse Argil, e fu pronto a lanciarmi un'altra di quelle sfere di fuoco.
Non aspettavo altro.
Aspettai che si preparasse nel migliore dei modi, poi all'ultimo ebbi l'intenzione di scostarmi, invece, non so ancora come, mi teletrasportai alle sue spalle. Subito dopo sentii le urla disperate di Fardeln, che era stato sempre dietro di me, aspettando di colpirmi appena fermo. Di certo non si aspettava che mi sarei mosso all'ultimo momento con una tale velocità. Il Principe era stato completamente avvolto dalla palla di fuoco di Argil, ma riuscì a sopravvivere e disintegrò il suo suddito ancora sbigottito con un colpo tremendo. Fardeln aveva perso molta energia e sangue, per cui non aveva più tutte le abilità di prima.
Io mi fermai sulla soglia, e mi girai verso di lui: aveva un aspetto davvero terrificante. Il suo volto era ormai tutto nero e bruciato dal fuoco, ma due occhi scintillanti di rosso spiccavano ancora, e digrignò i denti come un cane affamato che vede la sua preda a pochi passi da lui, mostrando i suoi canini affilati. Ma io ero impassibile. Senza degnare troppa attenzione a quell'aspetto, mi girai nuovamente verso la soglia, guardai prima il sole accecante e fatale di mezzogiorno, poi la mia adorata Sveva.
Se solo fossi riuscito ad arrivare in fondo al terrazzo e a buttarmi giù, sarei comunque sopravvissuto; sarei entrato nello stato di torpore, fin quando qualcuno mi avrebbe risvegliato. Ma dovevo sbrigarmi, e sapevo i rischi a cui andavo incontro. Un breve conteggio e corsi fuori più veloce che potevo, e percorsi quelle poche decine di metri con la schiena rivolta verso il sole, per riparare Sveva, per cui corsi all'indietro aspettando che il mio piede cadesse dal muro. Cercavo di correre più veloce che potevo, ma la fatica mi rendeva quei pochi metri un'eternità.
Intanto Fardeln, ormai in preda alla vendetta verso di me, era diventato irrazionale, e corse anche lui fuori come me. Ma non poteva più correre veloce ormai, perché aveva molta poca energia. Inoltre la sua abilità di muoversi al sole non c'era più per lo stesso motivo, per cui durante la mia corsa all'indietro assistetti all'orrido spettacolo del grande Principe avvolto dalle fiamme. Intanto sentivo anch'io un bruciore terribile dietro la schiena, e cominciava anche la faccia a scottare. Finché arrivai alla fine del muro, e in preda al sentimento di salvare la mia amica, la abbracciai più che potevo; dopodiché mi lasciai cadere giù verso terra, tenendo sempre Sveva abbracciata più che potevo.
In seguito un grandissimo tonfo sordo, un fortissimo dolore alla testa, sentii le energie piano abbandonarmi, e mi preparai a entrare nello stato di torpore nel modo più dolce possibile, tra le braccia della ragazza che avrei voluto fosse mia, e che in quel momento lo era. Ma pochissimo prima di addormentarmi, sentii una sensazione che da mortale avrei voluto vivere: due labbra dolcissime di avvicinarono alle mie e le sfiorarono, dopodiché il torpore si impossessò di me.

La cache

Dovrai camminare a lungo ... conosci la direzione?

Il contenitore della cache, una small che contiene logbook, matita e spazio per piccoli TB/geocoin, contiene anche un numero.
Ti servirà per risolvere più facilmente il mistero dell'ultima cache della serie, quindi scrivitelo!

You have to walk a lot ... do you know the direction?

Cache container, a small with logbook, pencil and space for small TB/geoicoin, contains also a number.
You will need it to solve in an easier way the last cache of this series, so write it!

Flag Counter

Additional Hints (Decrypt)

[MYSTERY] Qbienv pnzzvaner n yhatb ... pbabfpv yn qvermvbar? / Lbh'yy unir gb jnyx n ybg... qb lbh xabj gur qverpgvba? [MYSTERY#2] Hfn yr bevtvanyv / Hfr gur bevtvany barf

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)