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Per colpa di un viandante #5 Mystery Cache

Difficulty:
2.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno


Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

"Per colpa di un viandante" è una serie di 8 cache, a tema horror/fantasy, che seguono le vicende di una storia oscura ambientata verso la fine del 1500.

Capitolo #1 · Capitolo #2 · Capitolo #3 · Capitolo #4
Capitolo #5 · Capitolo #6 · Capitolo #7 · Capitolo #8

"Per colpa di un viandante" series is actually not available in English; I'm really sorry for this, and I'm working a lot to do a huge translation work to allow everyone to read the whole story. Anyway the paragraph "La cache" contains all the informations needed to solve the mystery.

Capitolo 5

Rimasi nell'ombra del bosco attiguo al paese per circa un mese, a riposare e a riflettere. Finché una notte non mi decisi di entrare nel paesino e fare strage.
La notte era abbastanza gelida, tutti dormivano nelle proprie case e nell'aria c'era un'atmosfera spettrale, ma ormai vi ero abituato, dato che già una volta l'avevo vissuta, ma ora stavo dalla parte del cattivo. Tutto d'un tratto però sentii dei gemiti arrivare da un angolo della strada. Pensai a una persona, quindi mi preparai a un imminente inizio di vendetta. Svoltai la casa dal cui retro venivano questi gemiti, e tentai di prepararmi ad essere il più pauroso e orribile possibile.
Ma la paura, una tremenda paura, fui io ad averla.
Un uomo, o meglio una cosa, stava succhiando il sangue a una bella ragazza di almeno 15 anni, che gemeva invano e tentava di liberarsi dalla tremenda stretta mortale. L'uomo la cingeva sempre più forte, ma lei ugualmente muoveva forte le braccia per sfuggire al suo destino. Tuttavia le scrollava sempre meno, imprimendo sempre meno forza, finché mi vide, mi chiese aiuto con gli occhi, poi subito li richiuse e fu gettata a terra dall'uomo.
Conclusi poi che uomo non era. Due pupille con una luce verde e intensissima all'interno mi guardarono, e quel vampiro mi chiese con l'aria più terribile "Che cosa ci fai qui?", e con una voce che faceva letteralmente rabbrividire. Ma ricordava qualcuno...

Sì, ora avevo capito, era uno molto ma molto simile al viandante che aveva portato scompiglio e sventura nel mio paese. Ma non era lui, era più alto. La paura però non ebbe il predominio su di me, e gli chiesi chi era lui.
"Sei al cospetto di Argil di Tremere" disse quello.
"Cosa dici??" chiesi subito; subito dopo mi ricordai di quel nome, i Tremere.
Erano un clan formato soprattutto da maghi, e i capi anziani avevano come tunica ufficiale proprio gli abiti del viandante, che ora riuscii a capire che era anch'egli un vampiro… Un cappello alto rosso, un mantello lungo dello stesso colore e abiti verdi e blu. E quindi ecco perché riusciva a spostarsi anche di giorno, perché i capi anziani ne erano capaci, come anche Lord Lutark.
"Sei un Tremere anche tu, vero?" mi disse lui.
Io tuttavia risposi "No, Camari", perché fu proprio Lord Lutark a dirmi che se un giorno mi si fosse chiesto di quale setta ero, avrei dovuto pronunciare proprio quel nome, e non stette a dirmi il motivo.
"Si, si, tutti dicono così. Camarilla a destra, Camarilla a sinistra, ma noi Tremere possiamo essere indipendenti da quei folli. Siamo molto meglio, noi. No, no, sei un Tremere. Io sono un tuo capo anziano, Argil, qualcuno ti avrà di certo parlato di me, di sicuro" disse quello, con la stessa voce che faceva rabbrividire.
Tuttavia cominciai a calmarmi, però senza riuscire a dire nulla; tante verità e stranezze mi si erano presentate fino a quell'ora, e raramente riuscivo a parlare. Argil mi portò con lui per le vie del paese, e mi disse: "Sai, quante belle donne possono soddisfarci..."
A quelle parole degne del peggiore maniaco non riuscii a rispondere. Entrò poi in una delle case e io rimasi fuori, tornai a sentire le grida di terrore che anche i miei genitori avevano prodotto, e ne dedussi che altre vite umane innocenti erano state sacrificate. Dopo un po' ne uscì con un'altra ragazza che aveva avuto circa la mia età apparente, 15 anni. Era molto carina, ma il suo bel viso era rovinato dalle smorfie di terrore che aveva guardandomi e poi a quelle di dolore per la stretta di quel folle Tremere, che le cingeva fortemente la vita, quasi godendo della sua sofferenza, e dopodiché, porgendola verso di me, me la offrì. Io, sdegnato da quel modo di trattare un essere umano, risposi con un secco no, e pregai il Tremere di non uccidere la ragazza, che ormai aveva capito dai miei occhi che io non ero cattivo. Tuttavia continuava sempre a chiedermi aiuto, anche se non c'era più nient'altro che avrei potuto fare. Dopo essersi leccato i canini, Argil addentò la fanciulla che nel giro di tre minuti, benché agitandosi fortemente, morì e fu gettata a terra inerme.
"Vedi, così si devono trattare. Fammi vedere ora tu cosa sai fare...".
E proseguì con altre sue considerazioni sulle donne e soprattutto su quelle giovani come me, con cose indicibili che è male esprimere. Quelle stesse parole però cominciavano a farmi arrabbiare, sentivo dentro di me una forza sconosciuta spingermi all'ira; non potevo più tollerare le insinuazioni maniache di quel Tremere. Quasi come se mi avesse letto nella mente, cominciò a capire io cosa intendevo, e intuì che stavo per scatenare la mia irrefrenabile ira.
Allora cercò di calmarmi, ma non poté far nulla, anzi mi incoraggiò e mi stuzzicò quasi a voler vedere le mie reali potenzialità. Finché dissi basta, alzai la mano, e dal mio palmo aperto uscì una palla di fuoco che andò a colpire Argil proprio sul petto. Lui cadde a terra stordito. Io mi riebbi, e non riuscivo a capire come diavolo avesse fatto quella palla di fuoco a comparire dal mio palmo...
Quando anche il Tremere si rialzò, io rimasi impaurito da quello che sarebbe potuto accadere, ma mi disse, sempre con quei suoi occhi con la luce verde, "Bravo, ragazzo", agitò le mani e lanciò qualcosa come una polverina a terra. Si alzarono tante piccole palline rosa, che cominciarono a girare in cerchio.
"Vai, che ho vinto la scommessa", mi disse Argil, e io lo ascoltai.
Entrai nel cerchio, e in un attimo mi trovai in una cella illuminata ma stretta, con intorno a me ancora quelle palline rosa; uscii dal cerchio che formavano, e in un attimo tornarono a terra tutte quante per poi scomparire. Non mi rendevo proprio conto degli eventi che stavano accadendo, né tanto meno di quella "scommessa": cosa avrebbe mai potuto significare? Non venne nessuno quella notte in quella cella in cui ero stato teletrasportato. La stanchezza derivata dalla successione degli eventi che il mio cervello aveva dovuto subire fu tanta e mi immersi in un inquieto sonno. Il giorno seguente alcuni servi mi svegliarono velocemente e mi condussero un po' bruscamente attraverso tutto la struttura sopra la mia cella, facendo attenzione naturalmente a non passare alla luce solare: un intero edificio gigantesco, un castello, che sembrava molto più grande di quello di Lutark.
Arrivati in un atrio gigantesco e rettangolare, mi lasciarono e si fermarono sulla soglia. Lì c'era un tappeto rosso a terra, e alzando lo sguardo, vidi a circa trenta metri da me un trono, e un uomo seduto. Era la personificazione del tipico mago cattivo delle favole: aveva i capelli scuri e tirati all'indietro, un mantello nero, con del trucco bianco in volto e gli occhi scurissimi delineati da un tratto scuro come gli occhi.


"Vieni, Konrad, vieni dal tuo Padrone" disse l'uomo seduto "sono il Principe Fardeln di Tremere, il grande Principe e Padrone di tutte le cose che vedi attorno a te".
Così mi avvicinai a lui.
"Tante verità dovranno esserti rivelate" continuò "tra cui cose indicibili che tu neanche ti portai immaginare; ma prima ti prego di assistere a quest'osceno spettacolo, confratello Tremere".
In quel momento altre due guardie avevano appena portato un altro Tremere; era proprio il viandante del mio villaggio! Aveva un'aria preoccupatissima, ma quando mi vide, i suoi occhi si colmarono di rabbia, e quasi rabbrividii. Ma sapevo che la situazione era tutta sotto controllo. L'uomo gridava per slegarsi dalle guardie che lo trattenevano. Non avrei mai pensato però che un Tremere avrebbe potuto fare a un confratello quello che avrebbero fatto al "viandante".
Infatti insieme al Principe fummo condotti fuori, nel cortile del castello, e lì Fardeln mi consigliò di rimanere all'ombra, mentre lui si mosse senza alcun problema anche al sole. Il "viandante" che si dimenava fu portato al centro del cortile, e lì fu torturato da diverse magie inflitte dal suo boia.
Tantissime torture dovette subire, perché era trattenuto in vita da potentissime magie che gli impedivano di morire; nel frattempo veniva calpestato, picchiato, e gli furono inflisse pene indicibili. Poi un'altra magia gli tolse la facoltà di muoversi alla luce solare senza patire alcuna scottatura, e morì ardendo e con un paletto di frassino nel cuore. Il Principe mi condusse poi con macabra felicità nuovamente al suo cospetto, e con una solenne cerimonia mi ripresentò Argil, che ora mi guardava con serenità e non più con quell'aria cupa della notte precedente. Da lì poi mi portarono in un'altra stanza, dove fui lasciato da solo insieme al Principe e ad Argil. Ci sedemmo a un tavolo forse spropositatamente grande per il numero di persone sedute in quel momento. Il Principe allora cominciò a parlare, e quelle verità nascoste mi vennero finalmente rivelate, ma avrei preferito non averle mai conosciute.

Le coordinate indicate non sono quelle corrette.
Il contenitore della cache, una non_così_tanto_micro con logbook e matita, contiene anche un numero.
Ti servirà per risolvere più facilmente il mistero dell'ultima cache della serie, quindi scrivitelo!
La cache è posizionata a circa 2 metri e mezzo di altezza, quindi se non siete atletici (vedi attributi) portatevi una scaletta o un amico!

Given coordinates are not the right ones.
Cache container, a not_s_micro with logbook and pencil, contains also a number.
You will need it to solve in an easier way the last cache of this series, so write it!
Cache is placed at about 2 meters and a half, so if you not an athlete (see attributes) bring with you a little stair or a friend!

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Additional Hints (Decrypt)

[MYSTERY] uggc://gvalhey.pbz/xlqgz89

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)