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Per colpa di un viandante #2 Mystery Cache

Difficulty:
2.5 out of 5
Terrain:
2 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno


Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

"Per colpa di un viandante" è una serie di 8 cache, a tema horror/fantasy, che seguono le vicende di una storia oscura ambientata verso la fine del 1500.

Capitolo #1 · Capitolo #2 · Capitolo #3 · Capitolo #4
Capitolo #5 · Capitolo #6 · Capitolo #7 · Capitolo #8

"Per colpa di un viandante" series is actually not available in English; I'm really sorry for this, and I'm working a lot to do a huge translation work to allow everyone to read the whole story. Anyway the paragraph "La cache" contains all the informations needed to solve the mystery.

Capitolo 2

Ormai più nessuno si dedicava alle sue attività, da tantissimo tempo. Tutti erano barricati in casa. Nessuno dei sopravvissuti sapeva della sopravvivenza dell'altro e ognuno pensava ormai solo a sé e nessuno si preoccupava del riconoscimento dei corpi ogni mattina. La situazione era proprio disastrosa.
Vivevo attimi di terrore intensissimo, ma ero in fondo insieme a mio padre e alla mia matrigna. Loro dicevano che niente ci avrebbe potuto dividere. Invece un evento, forse il più terribile che mi sia mai accaduto, rinnegò quest'affermazione.
Era già notte inoltrata, sonnecchiavo nel mio letto, stando però sempre in guardia se qualcosa di male fosse accaduto. All'improvviso qualcuno bussò alla porta per tre volte. Mi alzai velocemente in preda al terrore. Feci un passo e vidi mio padre con un bastone in mano che stava scendendo le scale per andare a vedere cosa fosse; sarei dovuto andare anch'io insieme a lui, invece il timore incessante mi fece rimanere nascosto dietro la porta della mia stanza. Infatti io dormivo in uno stanzino al piano terra proprio a fianco la porta, mentre mio padre e la mia matrigna al piano di sopra.
Mio padre si avvicinò alla porta e sembrò che tutto fosse finito, ma una mano sfondò il legno resistente della porta e la bucò come fosse stata di burro. Fu un evento che aumentò il terrore che già avevo. Mi gettai sotto il letto. Eventi terribili si susseguirono a quello, sentii le urla disperate di mio padre che invocavano il mio aiuto, che però non sarebbe mai arrivato; da sotto il letto vidi il corpo di mio padre cadere esanime a terra in un lago di sangue e fu trascinato fuori.
Forse 4 bestie entrarono nella mia casa, ma dai loro piedi sembrava avessero aspetto umano, non animale come credevo. Una di esse entrò nella mia stanza; io riuscivo a stento a soffocare le mie lacrime, che ormai mi rendevano incapace di fare il più minimo movimento. Vedendo che non c'era nulla, vidi che a passi lenti si allontanava e saliva le scale insieme agli altri quattro.
Dopo pochi minuti sentii anche le grida disperate della mia matrigna che invocava il mio aiuto; ma io ero ormai paralizzato da quegli eventi terribili. In un attimo quelle grida divennero sempre più sommesse, fino a essere soffocate. Le "cose", prima di andarsene, lasciarono tutto a soqquadro; forse l'intervento divino non fece loro ribaltare il letto sotto cui ero nascosto. Dopo un po' i versi strani che emettevano si fecero sempre più lontani, e io rimasi paralizzato fino al sorgere del sole. La mattina naturalmente nessuno uscì dalle proprie case come sempre, rimanevano tutti barricati in casa con le finestre chiuse. La città era deserta e ovunque si trovavano cadaveri di uomini e donne con quelle strane impronte sul collo, e le case disabitate erano quasi tutte ridotte a un disordine totale.
I sopravvissuti ormai erano rimasti in pochi. Quel giorno vagai senza meta e senza ragione per tutto il paese, chiedendo invano che qualcuno mi ospitasse. Ero in uno strano stato mentale, che oggi ricordo solo vagamente quei momenti in cui camminavo per la città e non ricordo neanche più la ragione per cui, aspettando la notte, rimasi nella casa disabitata e messa a soqquadro di Sveva.
Aspettavo lì la morte, che sentivo sempre più vicina e imminente. Mi calmai, e verso il pomeriggio mi distesi sul letto di Sveva e lì sonnecchiai fino a sera inoltrata.
Quella notte era tutto terrificante come sempre, le urla però erano sempre di meno, perché i sopravvissuti erano rimasti in pochi. Sembrava che niente fermasse quelle bestie dall'aspetto umano, ed faceva rabbrividire l'idea che tutti quanti eravamo destinati a una morte inesorabilmente uguale, con quelle strane impronte sul collo. Le urla e i versi strani cessarono a un certo punto, e quasi rimasi sorpreso che la morte non fosse toccata a me; ma era ancora presto per cantare vittoria.
Quando ormai tutto era finito, uno di quegli esseri entrò nella casa. Naturalmente sentivo solo i suoi passi, perché ero rimasto nascosto ancora una volta sotto il letto, e mi coprivo gli occhi per non vedere. D'un tratto i passi cessarono, per poi riprendere più veloci e verso il posto dove ero nascosto. Ancora una volta rivivevo gli attimi di terrore vissuti la sera prima nella mia casa. Ma questa volta la bestia non si fermò. Levai le mani dagli occhi quando i passi cessarono nuovamente, e stavolta il terrore raggiunse la massima punta e le lacrime non mi scesero più. La mia mente non esisteva più, esisteva solo la figura orripilante che mi si parava davanti.
Una faccia mi fissava tanto spaventata quanto me, e dopo un po' mi fece un sorriso diabolico; c'era qualcosa di strano: aveva i canini pronunciati come quelli di un animale; ma qualcos'altro mi terrorizzava maggiormente: quella bestia china che mi sorrideva era Sveva.
Sgusciai via dal posto dove stavo e mi precipitai fuori. Lei però mi raggiunse: stranamente, possedeva delle doti amplificate, era più veloce del solito; sentii che aveva una forza sovrumana nelle mani quando mi fermò, che quasi sembrava volesse staccarmi il braccio. Cercava di raggiungere il mio collo, ma la paura permetteva anche a me di aumentare la mia forza, e alla fine le mollai un pugno fortissimo sul volto, tanto che sembrò calmarsi dopo il colpo.
Mi guardò, tremò, poi scoppiò a piangere. Finalmente sembrava che le sue stranezze fossero sparite, e sembrava tornata alla normalità. Dopo aver smesso di piangere, mi abbracciò e mi strinse forte. Io non riuscivo più a capire niente; avrei voluto comprendere tutti quei comportamenti strani, quegli atteggiamenti, ricollegare tutto quello che succedeva. Ma non ci riuscivo; dopo un po' lei mi parlò.
"Konrad, scusami per quello che ti ho fatto; la bestia si è impossessata di me; non ho capito più niente, non ero più padrona delle mie azioni. Avevo ucciso troppo; un giorno, forse, capirai, ma spero che questo giorno non arrivi mai per te".
"Spiegati meglio" dissi, e lei:
"Konrad, ora non sono più una tua simile, sono una creatura della notte...".
Io cercai spiegazioni, ma mi ripeté che un giorno avrei capito.
"Non c'è niente che possa fare per te?" chiesi, e lei disse:

"No, lasciami stare così come sono. Non potrai farci più nulla. Addio" e se ne andò.
Ma a dopo pochi passi ritornò da me e mi abbracciò una seconda volta, piangendo più fragorosamente di prima e dicendo: "Aiutami, amico mio, ti prego, tu solo puoi farlo!!!".
Questo suo cambiamento d'animo mi colpì. Continuò:
"Konrad, vieni con me, stai con me, fammi compagnia!!! Sono da sola, lì tra quelli che una volta erano i nostri amici!! Mi manchi tu!!! Ti prego..."
Poi tacque, e disse più a bassa voce "...è l'unico modo che ti resta per rimanere su questo mondo... Konrad, vieni con me, aiutami".
Ancora non riuscivo a trovare una spiegazione e lei, vedendo che io rimanevo in silenzio, mi disse "Ora ti racconterò..." e cominciò la storia che non avrei mai voluto sentire.

La cache

72 3 5 15 16 15 46 13 3 10 15 4 13 15 5 15 16 15 6 4 4 13 10 10 13 84 72 6 36 6 3 10 6 84 72 6 10 10 36 1 72 3 1

5 72 13 72 3 1 10 36 13 3 10 6 5 72 13 10 36 13 5 15 16 15 10 36 13 3 10 72 3 1

Le coordinate indicate non sono quelle corrette.
La cache è una micro-non-così-micro contenente logbook e matita. Si prega di riposizionarla esattamente come trovata.
Sul logbook troverai anche un numero, che ti servirà per risolvere più facilmente il mistero dell'ultima cache della serie, quindi segnatelo!

Given coordinates are not the right ones
The cache is a micro-not-so-micro one containing logbook and pencil. Please place it as found.
On the logbook you'll find a number that you'll need to solve the last mystery of the series, so mark it!

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Additional Hints (Decrypt)

[MYSTERY] uggc://gvalhey.pbz/d22aes7 [CACHE] Pnzhssngb / Pnzbhsyntrq

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)