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CITO al Villaggio Africano della Bessa Cache In Trash Out Event

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varaless: Facciamo pulizia anche qui. Grazie a tutti per aver partecipato!

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Hidden : Saturday, September 15, 2018
Difficulty:
1 out of 5
Terrain:
3 out of 5

Size: Size:   other (other)

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Geocache Description:


Questo evento Cache In Trash Out® permette di guadagnare il souvenir CITO.




La Bessa
La Bessa è un vastissimo accumulo di ciottoli prodotto dall'azione del ghiacciaio dell'era glaciale che circa 800.000 anni fa scendeva dalla Valle d'Aosta combinata con quella dell'acqua dei torrenti e successivamente dell'attività dell'uomo.


Al termine della glaciazione, il ghiacciaio della Valle d'Aosta si sciolse completamente lasciando enormi accumuli di materiali trasportati a valle principalmente sotto forma di colline alte e allungate, dette "morene". L'insieme di queste colline, per la sua forma, viene chiamato l’Anfiteatro Morenico di Ivrea. Il lato sinistro di questo “anfiteatro” è costituito dalla collina della Serra, che oggi divide Ivrea e Biella.
Col passare del tempo, una parte della Serra, lungo il fianco biellese, venne erosa dai torrenti Viona ed Olobbia, che ridepositarono gli stessi materiali morenici in forma di deposito alluvionale dall’aspetto di un vasto altopiano. Fu questo evento che determinò l’arrotondamento delle pietre in ciottoli.
Insieme ai ciottoli, i torrenti accumularono pagliuzze e piccole pepite d'oro proveniente da vene aurifere dei monti sovrastanti. E fu proprio l’oro la causa della ulteriore modificazione antropica della Bessa. Infatti, tra il II e il I sec. a.C. la Bessa divenne un enorme miniera romana a cielo aperto per la ricerca dell’oro (“Aurifodina”). Dagli scritti antichi di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) e Strabone (63/64 a.C. -21 d.C. pare che ci lavorassero migliaia di uomini, probabilmente oltre 5000.
La tecnica per giungere all’estrazione del prezioso metallo utilizzata dagli antichi Romani e, forse, ancor prima dalle popolazioni locali di ceppo celto-ligure (Victimuli), prevedeva lo smantellamento e lo scavo del deposito alluvionale, seguiti dall’eliminazione dei ciottoli che venivano ordinatamente impilati sui lati della zona di scavo. I materiali sabbioso-ghiaiosi così risultanti venivano incanalati sfruttando la forza dell’acqua in fossati sino ad accumularsi in zone semipianeggianti ai piedi dell’altopiano.
Con la fine dello sfruttamento minerario da parte degli antichi Romani, seguì una lenta colonizzazione da parte della vegetazione naturale e, più recentemente, proseguì a partire dall'epoca medievale con uno sfruttamento di tipo agricolo e forestale, mentre ciottoli e ghiaioni vennero impiegati, in parte, come materiali da costruzione o per fini industriali.
Nonostante gli studi svolti, la Bessa presenta ancora molti punti interrogativi, fra questi è da segnalare la possibile frequentazione protostorica, come sembrerebbero testimoniare le interessanti incisioni a coppella rilevate su ben 55 massi erratici.


Il Villaggio Africano
Il cosiddetto Villaggio Africano è stato costruito probabilmente da un abitante di Zubiena o di qualche paese vicino, forse un artista o un amatore di fiori e piante che nella Bessa aveva costruito un rifugio per coltivare il suo hobby o per passare il tempo libero. Ho sentito varie versioni sull'identità di questa persona, ma nessuna coincide esattamente. Da vari indizi si capisce che non aveva stabilito qui la sua abitazione.

Si tratta di due costruzioni in muratura e lamiera dalla forma singolare e dagli ornamenti colorati che ricordano appunto le capanne africane.
La struttura principale, col tetto spiovente, sorge addossata ad una collina di ciottoli. All'interno vi sono delle panche in muratura, un caminetto e al centro i resti di un tavolino. La struttura più piccola e circolare dal tetto conico che si erge quasi in cima alla collina contiene invece i servizi igienici ormai inutilizzabili.
A fianco della struttura principale c'è un piccolo vano con aperture che ricordano un viso, probabilmente era una cuccia. Sulla sinistra è stato scavato un pozzo e a monte c'è una vasca di accumulo dell'acqua. L'intera collina è stata probabilmente modificata dall'uomo che ha eretto le costruzioni. Vi è un percorso serpeggiante scavato tra i ciottoli che sale dal versante opposto alle costruzioni.
Attorno alla collina vi sono dei terrazzamenti su cui crescono piante non autoctone, in particolare dei bamboo che formano ormai una fittissima foresta.

Quest'area versa in uno stato di abbandono e degrado.
Il bosco di bamboo davanti alla costruzione principale è disseminato di spazzatura lasciata da chi negli anni ha visitato o saccheggiato il villaggio. Questa è l'area che puliremo.
Ci limiteremo alla sola rimozione dei rifiuti trasportabili, quanti più possibile, senza effettuare taglio di piante o ristrutturazioni delle opere murarie, è soprattutto senza asportare ciottoli.







Programma - Sabato 15 settembre 2018
ore 10.15 Ritrovo alle coordinate del listing (Parcheggio del Centro Visite di Vermogno)
ore 10.30 Partenza a piedi verso il Villaggio Africano (passeggiata di 30 minuti, circa 2 km, su ampia strada ombreggiata)
ore 11.00 Inizio della raccolta dei rifiuti
ore 12.00 Termine della raccolta dei rifiuti e rientro al punto di partenza (coordinate del listing), lasceremo i sacchi lungo la via ai WP "Bidone"
ore 12.30 Fine del CITO

Al termine dell'evento, chi vorrà, potrà fare picnic presso l'area attrezzata di Vermogno.

In caso di maltempo l'evento potrà essere rimandato.


Cose assolutamente indispensabili:
- scarponcini e pantaloni lunghi (brevi tratti della strada hanno erba alta, ma soprattutto per pulire il bosco di bamboo del villaggio)
- guanti da giardinaggio o altro tipo di guanti pesanti (ricordate che raccoglieremo rifiuti)
- repellente per zanzare
- acqua

I sacchi dell'immondizia saranno forniti dall'owner.

L'evento è sconsigliato per chi soffre di aracnofobia.

Additional Hints (Decrypt)

evpbeqn yr pbfr qn cbegner

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)