Cache della mini serie Torino Black City nei pressi del Portone del Diavolo. Questa mini serie vuole avvicinare i geocachers alla conoscenza di Torino da un altro punto di vista: magico ed esoterico. Si parla spesso della città di Torino in termini magici ed esoterici. Il capoluogo piemontese è infatti legato a molte storie e leggende (per quelli che credono all’esoterismo, vere e proprie certezze) che riguardano la magia. Dopo la conquista e l’espansione dell’Impero Romano a nord della penisola, venne fondata nel 28 A.C., per volere di Augusto, Augusta Taurinorum, città eretta a presidio di confine dell’impero. All’epoca la città era divisa in una zona est, quella dove sorge il sole e che indicava il lato benigno del territorio, ed una zona ovest, quella dove tramonta il sole e nascono le tenebre. Nella zona ovest venivano sepolti i morti e crocifissi i condannati. Queste tradizioni si sono tramandate e moltiplicate nel corso dei secoli e ad esse, se ne sono aggiunte tante altre. Tutto questo ha contribuito alla fama della cosiddetta “Torino Magica”, una città dove si concentrano le forze del bene e del male. Gli esperti di esoterismo hanno dunque identificato in Torino uno dei vertici del triangolo della magia nera, insieme con le città di Londra e San Francisco. Numerosi sono i luoghi ed i simboli che riportano a leggende, miti e credenze su forze malvagie.
Numerosi sono i monumenti ed i punti della città di Torino protagonisti di strane leggende esoteriche. Uno di questi è sicuramente il portone di Palazzo Trucchi di Levaldigi, meglio conosciuto come il Portone del Diavolo. Questo palazzo ospita oggi la sede della Banca Nazionale del Lavoro e, vista la nomea del suo portone, è anche conosciuto come Palazzo del Diavolo.
Il portone fu scolpito nel 1675 da una manifattura di Parigi su richiesta di Giovanni Battista Trucchi di Levaldigi, conte e generale delle Finanze di Carlo Emanuele II. La porta, molto bella, è riccamente intagliata e adorna di fiori, frutta, animali ed amorini. La cosa più interessante, quella che ha contribuito al nome che oggi porta, è il batacchio centrale che raffigura il diavolo che scruta i visitatori che bussano alla porta. La parte finale, quella che si prende con la mano per bussare, è composta da due serpenti le cui teste si uniscono nel punto centrale.
E questo per quanto riguarda la versione storica della creazione di questo portone. Per quanto riguarda la versione “magica”, sembra che il portone sia comparso dal nulla una notte. Si narra che, quella notte, un apprendista stregone avesse invocato le forze oscure e lo stesso Satana. Il Diavolo, scocciato da questa invocazione, decise di punire lo stregone imprigionandolo dietro il portone che il malcapitato non riuscì mai più ad aprire.
Oltre a questa, esistono anche altre leggende legate alla storia di questo portone. Una risale ad inizio ‘800, durante l’occupazione francese. Sembra che un tale maggiore Melchiorre Du Perril fosse entrato nel palazzo per consumare un pasto veloce, prima di partire con documenti segreti ed importanti. L’uomo, atteso fuori dal portone dal suo cocchiere, non uscì mai più dal palazzo. Sembra che vent’anni dopo, durante i lavori di ristrutturazione del palazzo, alcuni operai, abbattendo un muro, vi avessero trovato uno scheletro imprigionato e sepolto in piedi.
Un’altra leggenda risale al 1790, epoca in cui il Palazzo apparteneva a Marianna Carolina di Savoia. Leggenda narra che durante una importante e sontuosa festa di carnevale, una delle danzatrici che si esibiva per intrattenere gli ospiti sia caduta a terra pugnalata mortalmente. Il colpevole non fu mai ritrovato né tanto meno l’arma del delitto. La notte stessa dell’omicidio si scatenò sulla città una vera e propria tempesta di vento e pioggia culminata con lampi accecanti, tuoni fragorosi e vetri frantumati. Un vento freddo soffiò all’interno del palazzo e spense tutte le luci, gli invitati scapparono urlanti. Poco tempo dopo venne avvistato un fantasma che si aggirava per le stanze del palazzo, quello della ballerina crudelmente uccisa la notte della festa.
Ancora sulla storia del palazzo si narra che, nel 1600, fosse sede della Fabbrica dei Tarocchi. Una curiosità, coincidenza o una conferma della magia nera che si accumula in questo palazzo secondo gli esoteristi, la carta dei tarocchi che è associata al Diavolo è il 15, che era nel 1600 il numero civico del palazzo. Oggi l’autobus del servizio pubblico che passa da quella zona è, neanche a dirlo, il numero 15. Paura?
Se siete appassionati di leggende e di magia, sicuramente dovrete far tappa a Palazzo Trucchi di Levaldigi. E se volete saperne di più sulle storie ed i luoghi “magici” della città sappiate che esiste un Tour Torino Magica che vi guiderà in questi posti narrandovi tane altre storie ad essi legati.