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Badia S.Maria di Montescudaio Traditional Geocache

Hidden : 3/13/2018
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:


Il monastero benedettino femminile di Santa Maria, fondato il 3 ottobre 1091 da un esponente della casata dei Della Gherardesca, il conte Gherardo V, è stato riportato alla luce in questi ultimi anni grazie alle cinque campagne di scavo svolte a partire dall'estate del 2005. I risultati di tale studio rivestono inoltre grande interesse per l'eccezionalità di un un'indagine archeologica effettuata su un cenobio femminile[6].

Fra il IV-III sec. a.C. e il I sec. d.C., l'area prescelta per la costruzione dell'edificio ecclesiastico fu interessata da sporadiche frequentazioni, non a lungo prolungate, legate allo sfruttamento della terra le quali non hanno lasciato resti strutturali. Nelle vicinanze si situava probabilmente un insediamento dotato di un buon livello socio-economico, dal quale si è supposto possano provenire alcuni materiali di età ellenistica e primo periodo romano, che sono stati utilizzati per la costruzione della prima chiesa del futuro complesso[7]. Questa prima struttura, intitolata a Santa Maria di Pulveraia e databile in base agli scavi tra il tardo X e gli inizi dell'XI secolo, era costituita da una pianta rettangolare, dotata di un'unica abside e collocata nella porzione nord-occidentale del complesso abbaziale[9]. Gli scavi archeologici hanno inoltre consentito di individuare le sepolture di almeno 95 individui (dei quali solo 6 tra adolescenti e bambini), orientate prevalentemente in senso ovest-est e disposte intorno ai lati perimetrali della chiesa. Le tombe in fossa scavata nel terreno appartenenti a questo periodo non si sovrapponevano le une alle altre dal momento che spesso la loro presenza era segnalata da pietre poste alle due estremità del corpo che, come dimostrato dalle analisi antropologiche, era frequentemente avvolto in un lenzuolo o sudario. Negli strati interessati dalle sepolture sono stati rinvenuti anche frammenti ceramici accompagnati da sporadici resti faunistici, che hanno permesso di ipotizzare la presenza, non lontano dall'edificio di culto, di uno stanziamento stabile costituito da contadini e agricoltori della famiglia dei costruttori della chiesa, probabilmente i Della Gherardesca.

Al momento della riorganizzazione del patrimonio e degli insediamenti della casata, avvenuta alla fine dell'XI secolo, fu promossa la realizzazione del monastero femminile benedettino[10] seguita, solo dopo alcuni decenni, probabilmente tra il XII e XIII secolo, dalla trasformazione architettonica e funzionale del sito che condusse all'ampliamento della precedente chiesa (metà XII secolo) e alla realizzazione di nuove strutture residenziali per le monache.

Nel periodo seguente alla sua fondazione il monastero era infatti caratterizzato solo da un grande edificio in muratura posto a sud-est del primitivo catino absidale, a cui fu poi probabilmente aggiunto una seconda struttura e altri edifici di servizio realizzati in materiali deperibili. Un vero e proprio complesso claustrale, con ambienti organizzati intorno ad un chiostro centrale aperto, fu realizzato solo tra la fine del XII secolo e l'inizio del Duecento. Risale a questo periodo la costruzione dell'ala occidentale e la chiusura, attraverso strutture murarie di raccordo, del monastero.

Gli ambienti al pian terreno avevano molteplici destinazioni: il corridoio posto al lato settentrionale dell'area claustrale, la sala capitolare e il chiostro stesso continuavano ad ospitare sepolture, mentre altre due sale svolgevano la funzione di magazzino e refettorio del complesso. Lo spessore delle murature ha permesso inoltre di ipotizzare la presenza di un piano superiore dove erano disposte le celle e i dormitori delle monache, che dovevano essere all'incirca una dozzina. Il monastero, in questo periodo, godeva di un certo benessere economico, determinato sia dalle attività di compravendita di terreni attuate dalle badesse sia dai diritti di sepoltura e dalle somme versate per le preghiere destinate ai defunti. Tra il XII e il XIV secolo le attività di inumazione si fecero infatti sempre più frequenti: sono state documentate circa 300 sepolture, tra le quali anche la tomba di una donna inumata con la conchiglia di Santiago de Compostela. Questo ritrovamento, unito a quello di un puntale in ferro di un bordone da pellegrino, testimoniano il passaggio di romei per la Badia, come sembrerebbe anche confermare il nome di Via dei Pellegrini, attribuito alla strada antistante la facciata della chiesa nel catasto di inizio Ottocento.

L'abbandono del monastero avvenne tra l'avanzato XV e gli inizi del XVI secolo, quando la porta di ingresso del complesso venne definitivamente tamponata. La consuetudine di seppellire i defunti attorno alla chiesa della Badia continuò tuttavia fino al XVII secolo[11].

Fonte : Wikipedia.

Additional Hints (Decrypt)

Qvrgeb nv cvppbyv nyorev fbggb qryyr cvrger. Cbegner yn craan - Oruvaq yvggyr gerrf haqre fbzr fgbarf. Arrq n crapvy.

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)