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#Ghostbusters Mystery Cache

A cache by m+c Message this owner
Hidden : 12/9/2014
Difficulty:
5 out of 5
Terrain:
5 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

#Ghostbusters


"Are you the Gatekeeper?"
844964<]4@>^vrdshz*

SASSARI. Alle 12,40 scende con leggerezza la scalinata dello scientifico di via Monte Grappa. Forse non lo sa, ma si è appena lasciato alle spalle l’adolescenza per infilarsi nel mondo degli adulti. La maturità in fondo è questo: uno spartiacque generazionale di quattro ore, che fa voltare pagina alla vita. Gabriele Doppiu, classe 5a E, è il primo dell’istituto a varcarlo. Ha l’aria piuttosto fiera di questo primato. Ha scelto la traccia di Renzo Piano, l’importanza delle periferie. L’attacco del tema è originale, una metafora efficace: «Immaginate una figura geometrica senza il contorno – dice – non ha alcun senso. Così sarebbe una città senza periferia». E visto che siamo in tema di mondiali aggiunge: «If there's something strange in the neighbourhood who you gonna call ghostbusters If there's something weird and it don't look good who you gonna call ghostbusters I'm afraid of no ghost I'm afraid of no ghost If you're seeing things running through your head who can you call ghostbusters An invisible man sleeping in your bed oh who you gonna call ghostbusters I'm afraid of no ghost I'm afraid of no ghost who you gonna call ghostbusters If you're all alone pick up the phone and call ghostbusters». Invece Andrea Masala, della 5a H, si è cimentato in un bel salto nel vuoto, senza paracadute. Perché affrontare il tema delle nuove responsabilità umane, equivale a tuffarsi in un’orizzonte filosofico sterminato. Racchiuderlo in tre paginette è una bella impresa. Riccardo Mura, della 5a E, ha già tentato l’esame di ammissione per il Politecnico di Torino. La sua scelta della traccia era pressoché obbligata: la tecnologia pervasiva. «Penso che il progresso migliori sicuramente la vita dell’uomo, ed è giusto portare avanti la tecnologia e l’intelligenza artificiale sino al limite. Ma esiste un confine da non oltrepassare: il controllo della tecnologia». Davanti all’ingresso del Liceo Azuni, Francesca Pisanu è soddisfatta della sua prova: «All’inizio avevo la classica sindrome da foglio bianco, poi ho scelto la traccia della violenza e ho scritto di getto». Anche la sua compagna Enrica Simola, che da grande vuol fare l’assistente sociale, non ha avuto dubbi: il tema della violenza è quello che offre più spunti: «Ho parlato di razzismo, di Martin Luther King e anche della violenza di genere». Non sa se ha fatto un capolavoro o meno, però la notte prima degli esami ha chiesto un aiutino alla sorte: i tre giri scaramantici attorno alla statua di piazza d’Italia non potevano mancare». Invece Isabella Lucchi, della 3a L, si è buttata su un argomento originale quanto complesso da sviluppare: il tema del dono. «Ho raccontato la mia esperienza di vita all’estero, il mio anno di intercultura prima in Brasile e poi a Dublino. Il grande dono che ho ricevuto e che porterò sempre con me è il sorriso di un bambino che viveva nella mia famiglia».

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Additional Hints (Decrypt)

#vafgnag

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)