La cache si trova nei boschi in cui da bambino vidi la Bórda. Era l'imbrunire e fu un attimo, una mano scura con lunghe dita artigliate mancò per poco la mia caviglia, mi voltai e non potrò mai dimenticare quelle zanne, quegli occhi rossi di brace e quel sospiro marcio e agghiacciante. Corsi via, scattai tra gli alberi mentre sentivo la bestia avvicinarsi, caddi più volte inciampandomi in radici e sassi, ferendomi braccia e gambe. Mi rialzai correndo ancora più forte, ancora di più forte, più forte, correndo col cuore che scoppiava graffiandomi il volto con rami e rovi finché non raggiunsi le prime case, la salvezza. Non diedi mai spiegazioni e non parlai mai con nessuno di quella notte, e mai più mi sono avvicinato ai corsi d'acqua. Mai da solo, mai di notte.
Ho posizionato questa cache per fare i conti con il passato, per esorcizzare questa paura, questo incubo della mia infanzia. Ora il ricordo si perde e sfuma in contorni vaghi, in immagini confuse al limbo tra fantasia e realtà. Di tangibile restano solo queste due cicatrici sul viso ed altri segni nascosti, marcati più nel profondo.
Da GZ usando una buona torcia individuerai il percorso. Avvicinandoti al Final sentirai il rumore delle acque del grande fiume, ma la Bórda non sta solo là: risale i piccoli canali con movimenti silenziosi coperti dai gorgoglii delle acque, si immerge nelle pozze e aspetta, aspetta, ti aspetta...
Se la stagione è secca il percorso è più sicuro, ma se le acque sono abbondanti o se è piovuto di recente non cercare questo cache: se la Bórda ti afferra non avrai scampo, ti farà a pezzi e la morte sarà atroce. Dal Final procedi dritto, raggiungerai dopo pochissimo un sentiero che percorso in salita ti riporterà a P1 e solo lì sarai salvo.
Sono diverse le sparizioni misteriose avvenute in queste montagne e la Bórda è segnalata anche nella vicina Toscana e nella Romagna.
Note bibliografiche:
Mal'aria, Eraldo Baldini, Sperling & Kupfer, 2008.
Gotico Rurale, Eraldo Baldini, Frassinelli, 2000.
Croniche Epafaniche, Francesco Guccini, Feltrinelli, 1989.
Rivista culturale Nùeter, 1981, n. 2, pag. 3.
[ENG Google translate]
The cache is in the woods where as a child I saw La Borda. It was dark, and a hand with long claws missed my ankle, I turned around and I saw those fangs, red eyes of fire, that sigh chilling. I ran fast through the trees, his eyes followed me closer, I fell injuring my arms and legs, I stood up running even faster, I cut my face with branches, and reached the salvation bleeding. I did not speak with anyone and I have never approached the waterways. Never alone, never at night. I placed this cache to deal with my past, to overcome this fear, this childhood nightmare. Now the memory is confused. Now I am left with only two scars on the face and other signs hidden deeper. From GZ using a good flashlight'll recognize the path. As you approach the Final will hear the noise of the waters of the great river, but the beads are not only there: was the small canals, plunges into the pools and waiting, waiting, waiting for you ... If the weather is dry the path is safe, but if the waters are abundant, or if it has recently rained not look for this cache: if the Borda grabs you and you can not escape death will be atrocious. From Final proceed straight, you will reach after a short uphill path a path that will take you back to P1 and you will be saved.