[CnK] Giorgio Gaber [Milano VIP] Traditional Cache

Un cache per celebrare Giorgio Gaber A cache to celebrate Giorgio Gaber

Giorgio Gaber, "Signor G.", nasce a Milano nel 1939. Il suo vero cognome, Gaberscik, è originario della regione goriziana slovena.
Sin da piccolo era molto cagionevole di salute e, all'età di otto anni subì un lieve infortunio che gli procurò una paralisi alla mano e per rieducarlo imparò a suonare la chitarra dal fratello. Gaber stesso era solito dire che la sua carriera nacque proprio da quella malattia.
Gaber riesce a pagarsi gli studi di Economia e Commercio alla prestigiosa Bocconi di Milano grazie ai soldi guadagnati suonando nel famoso locale "Santa Tecla", dove ebbe la fortuna di conoscere artisti del calibro di Adriano Celentano, Enzo Jannacci e Mogol che gli procurò la prima audizione alla Ricordi dove gli fu proposto direttamente dal proprietario di incidere un disco.
Fu insieme a Luigi Tenco che scrisse il suo primo successo "Ciao, ti dirò" e negli anni a seguire scrisse pezzi indimenticabili tra cui la famosissima "La ballata del Cerruti", ispirata al furto della Lambretta che lui stesso subì. Partecipò anche a 4 edizioni del "Festival di Sanremo" e condusse diversi spettacoli televisivi.
Nel 1970 debutta al "Piccolo Teatro di Milano" con lo spettacolo musicale "Il Signor G." che segnò una svolta nella sua carriera e nel suo modo particolare di stare sul palco alternando musica e monologhi creando un'atmosfera particolare grazie alla sua ironia sociale e politica. Nel 2001 esce il suo album "La mia generazione ha perso", dopo che per anni erano usciti solo quelli contenenti le registrazioni integrali dei suoi numerosi spettacoli.

Muore a capodanno del 2001, a Montemagno, in Versilia, dove si era recato per trascorrere il Natale accanto alla moglie e alla figlia.

 

 

Note sul cache:
Si tratta di un contenitore di plastica con un lato magnetico, avvolto da nastro nero. Non contiene la penna. La zona è molto frequentata e pertanto vi chiediamo di fare particolare attenzione.
E' superfluo sottolineare di rimettere il cache nella stessa identica posizione in cui lo avete trovato.

Giorgio Gaber, "Mr. G." was born in Milan in 1939. His real surname, Gaberscik, is native to the region of Gorizia in Slovenia.
As a child, was very poor health and, at the age of eight years suffered a slight injury that gave him a paralysis of the hand. To re-educate it he learned to play guitar from his brother. Gaber himself was used to say that his career was born from that disease.
Gaber can pay for hist studies at the prestigious Business and Economics Bocconi University in Milan, thanks to the money earned by playing in the famous local "Santa Tecla". Here he was that luck to know artists like Adriano Celentano, Enzo Jannacci and Mogol that helped him to get an audition to the recording studio "Ricordi" where he was asked to create a record directly by the owner.
He wrote his first hit, "Hello, I'll tell you," together with Luigi Tenco and in the following years he wrote memorable pieces including the famous "la Ballata del Cerruti", inspired by the theft of the Lambretta that he suffered. Also participated in 4 editions of the "Sanremo festival" and led several television shows.
In 1970 he made his debut at the "Piccolo Teatro di Milano<7i>" with the musical show "Il Signor G. ("Mr. G") that was a turning point in his career especially because of his particular way of being on stage alternating monologues, music and creating a special atmosphere thanks to its humor and social and politics. In 2001 he released his album "La mia generazione ha perso", after years that he had gone out only with albums that were containing the entire recording of his many shows.

He died in New Year's Day 2001, at Montemagno, Versilia, where he had gone to spend Christmas there with his wife and daughter.

 

 

Notes on the cache:
We are talking of a plastic container with a magnetic side, wrapped with black tape. It doesn't contain a pen. The area si very crowded so we ask you to pay particular attention.
It is not necessarily to say put it back in the same position you have found it.