Ecomuseo Adda di Leonardo #4: tre
corni
Percorso
Naturalistico - culturale alla scoperta delle impronte Leonardesche
nello straordinario contesto paesaggistico del medio corso
dell'Adda. Questa cache è
parte di una serie posizionate sul percorso dell' Ecomuseo
Adda di Leonardo e sono tutte raggiungibili a piedi o in
bicicletta ( in alcuni casi gli ultimi metri sono percorribili solo
a piedi). Il percorso si snoda per la maggior parte su strada
sterrata in piano ed è percorribile in tutte le
stagioni.
Qui sorgono
“I tre corni”, gli scogli che Leonardo avrebbe
osservato e riprodotto in alcuni suoi dipinti.
Molti sfondi di sue opere pittoriche sono precisi richiami a scorci
di località di queste zone lombarde che Leonardo frequentò per i
suoi sopralluoghi al fiume:
nella Vergine delle Rocce
si può riconoscere la località Tre Corni ed anche i paesaggi
rappresentati alle spalle della
Gioconda
e di altre opere sono probabilmente quelli
dell’Adda.
Per arrivare al
parcheggio:
giunti a Paderno d’Adda,
nelle vicinanze del Ponte di San Michele, si può imboccare la
ripida ma agevole strada asfaltata che, passando accanto al
monumento degli Alpini, scende al
fiume.
Naturalistic
trail - the cultural discovery of Leonardo's fingerprints in
the extraordinary landscape of
the middle course of the Adda
river.
This cache is part of a series located
in the path of "Ecomuseum Adda of
Leonardo"
Here there are "Tre corni", the
rocks,
according to some, Leonardo would
have seen and
played in the
background of "The
Virgin of the
Rocks".
To
reach the parking lot, joints in
Paderno d'Adda, near the Bridge
of San Michele, one can
take the paved road that
passes near the Alpini monument, down to
the river
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Il
percorso dell’Ecomuseo
Adda di Leonardo, percorribile a piedi o in bicicletta,
inizia alla “porta” nord, al traghetto
di
Leonardo
che collega Imbersago a Villa d’Adda
attraversando il fiume Adda. Si segue la
strada
sterrata per
giungere alla diga
di Robbiate
costruita per alimentare il
canale Edison.
Per sfruttare il salto fra i due livelli, a monte e a valle della
diga, fu realizzata la centrale
Semenza.
Dal fiume si vede il
ponte
San Michele
di Paderno d’Adda, un arco di ferro proteso da sponda a
sponda. Poco a valle del ponte, una seconda diga, realizzata con
lunghe aste di legno dette panconcelli (diga di Poiret),
origina il naviglio
di Paderno.
Ai Tre
Corni ha
inizio il tratto degli “scorci
leonardeschi”.
Qui, Leonardo pensava di realizzare lo sbarramento dell’Adda
da cui far partire il naviglio. Affacciandosi sul fiume, si possono
ammirare i tre massi erratici. Dopo quasi un chilometro
dall’incile, appare la conchetta,
il primo degli 8 salti compiuti dal naviglio di Paderno. Dopo la
conchetta, il naviglio resta praticamente asciutto, a parte alcune
infiltrazioni naturali. L’Adda, invece, procede fra balze e
dirupi, generando ampi bacini, più avanti troviamo la Conca
Vecchia il
primo dei due salti previsti dall’architetto Giuseppe Meda
per aggirare, in sponda milanese, le rapide. Le risorgive che
sgorgavano naturalmente dal terreno sono all’origine del nome
dato al terzo salto: Conca
delle Fontane.
Nei pressi sorge lo
Stallazzo,
un tempo stazione per il ricovero e il cambio dei cavalli che,
risalendo l’alzaia, rimorchiavano controcorrente i barconi,
oggi è punto di sosta e informazioni per i visitatori. Secondo il
progetto dell’architetto Meda, la Conca
Grande
coincideva con il punto terminale del naviglio, che
qui restituiva le sue acque all’Adda. Fra la Conca delle
Fontane e la Conca Grande, una scalinata porta in cima allo sperone
su cui sorge il Santuario
della Madonna della Rocchetta.
Accanto al Santuario è stato scoperto un sito archeologico. Di
fianco alla
Conca
di Mezzo sorge
uno dei piccoli fabbricati che fanno parte del sistema ideato dallo
svizzero Wyttenbach e realizzato agli inizi del ’900 per la
produzione di energia. Prima che le acque dell’Adda venissero
sfruttate dale centrali elettriche, furono a lungo impiegate per
azionare i mulini che, all’epoca in cui ripresero gli scavi
per la costruzione del canale, numerosi s’affacciavano lungo
le due sponde. La centrale
Bertini di
Porto d’Adda, realizzata nel 1898, fu costruita dalla società
Edison per rifornire di energia elettrica Milano. La
centrale
Esterle di
Cornate d’Adda, dall’architettura monumentale che
richiama il rinascimento lombardo, fu realizzata nel 1914 per
soddisfare la richiesta crescente di energia. Proseguendo si arriva
a Trezzo sull’Adda, ‘Città d’arte’ dal
notevole patrimonio architettonico. Il Castello
Visconteo fu
costruito nella sua attuale conformazione da Bernabò Visconti nel
1300 sull’impianto di una Rocca che risalirebbe alla Regina
Teodolinda. All’interno del Castello c’è un centro di
documentazione sui ritrovamenti longobardi, fra i più importanti
d’Europa, venuti alla luce a Trezzo nel 1976/1978 e nel
1990/1992. Sulla riva del fiume si affaccia la centrale
Taccani (ora
di proprietà Enel) monumento d’archeologia industriale,
tuttora in funzione (la centrale è aperta alle visite guidate ogni
prima domenica del mese). Uno sperone di roccia, sotto il ponte
autostradale, ricorda l’antica derivazione del naviglio
Martesana
realizzato tra il 1457 e il 1463 per favorire il
commercio sull’Adda. Proseguendo lungo l’argine si
arriva al Santuario
della Divina Maternità,
con l’annesso convento dei Carmelitani Scalzi (1642) di
Concesa, situato ai piedi di uno sperone roccioso, a picco sul
fiume, sopra il quale si trova villa
Gina,
sede del Parco Adda Nord. ........ l'itinerario prosegue per alcuni
chilometri seguendo l’alzaia lungo il naviglio fino a
giungere alla porta Sud a
Cassano.
Fonte
http://www.addadileonardo.it/
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