Leggendo un'interessantissima intervista riguardante la vita nella Parrocchia di Lozzole agli inizi del '900 (potete reperirla qui: https://bit.ly/2CKadvc) l'intervistato Smeriglio Fabbri elenca un numero impressionante di case allora abitate. Oggi la maggior parte sono ovviamente ruderi, visto lo spopolamento delle montagne avvenuto nel secondo dopoguerra. La serie di cache Le Case di Smeriglio vuole cercare di ritrovarle tutte e, in qualche modo, farle rivivere.
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Cà del Cigno è una delle case più isolate della parrocchia di Lozzole: sovrasta infatti il sottostante Vallone delle Fogare, trovandosi molto più in alto (a quasi 1000 metri d'altezza!). Forse anche data la sua posizione isolata, è stata teatro di una delle tragedie più tristi della storia di questa parrocchia: dall'intervista riportata sopra apprendiamo infatti quanto segue:
"Era il 2 gennaio del 1868 quando, dopo un’abbondante nevicata che si era protratta per diversi giorni, il garzone di una famiglia che abitava a Cà del Cigno, alle pendici del monte Archetta, fu mandato a fare provvista d’acqua ad una fonte vicina. Non vedendolo tornare, il capo famiglia uscì, ma anch’egli tardava a rientrare. Uscì anche la moglie, ma non tornò. In casa erano rimasti tre bambini, rispettivamente di 5, 3 e 2 anni e una ciuca. Quando i soccorritori, allarmati dal fatto di non vedere più fumare il camino, dopo alcuni giorni raggiunsero la casa, trovarono i tre fratellini stretti in un ultimo disperato abbraccio e la ciuca ancora viva, essendoci cibata con l’impagliatura delle sedie.
I genitori ed il garzone, furono rinvenuti, sepolti dalla neve, solo il giorno 21."
Data la sua posizione isolata deduciamo sia anche stato uno dei primi complessi ad essere abbandonati: negli ultimi dati sugli abitanti della parrocchia di Lozzole, relativi al 1946 (quindi poco prima dello spopolamento completo della zona), non c'è infatti menzione di abitanti presso queste abitazioni
Per arrivare potete mantenere come punto di riferimento il bivacco dei Prati Piani, dove un comodo sentieri (CAI 581) vi porterà presso ciò che rimane delle abitazioni. Una volta usciti dal sentiero e superati i ruderi arriverete presso un piccolo spiazzo panoramico.