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Le Gemme dell'Anima 2: la reliquia del male Mystery Cache

Hidden : 9/1/2016
Difficulty:
4 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno


Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

Questa cache è la seconda mystery de "Le Gemme dell'Anima", una serie di cache che segue le vicende di una storia investigativa dai risvolti inspiegabili ambientata ai nostri giorni.

Alcuni vi troveranno citazioni di serie televisive, romanzi, film e giochi di ruolo dei primi anni '90, quali ad esempio Twin Peaks, Fuoco cammina con me, Kult o ancora Insomnia.

Mystery #1: Lo strano furto
Mystery #2: La reliquia del male
Mystery #3: Ombre nel buio
Mystery #4: La caduta del Velo

La storia finora raccontata è raccolta qui, protetta da password.
La password sono le coordinate del final della mystery #1 nel formato N 45° 12.345 E 009° 12.345

LA RELIQUIA DEL MALE
- capitolo 1 -

Dopo le vicende delle Gemme iniziai ad informarmi su tutte le storie e i racconti che le accompagnavano; ero stato preso da tutto quello che si narrava di esse e mi trovai ad essere affascinato dai racconti del soprannaturale, a volte con sfumature piuttosto inquietanti e raccapriccianti, che le circondavano. Sebbene fossi sempre un uomo tutto d'un pezzo e con i piedi per terra trovai una certa passione in questi racconti, e scoprii inoltre che molti ci credevano davvero!
Si narrava, ad esempio, che le Gemme fossero state usate spesso in passato come talismani per "squarciare il Velo" che divideva il nostro mondo da un altro, qualunque esso fosse, per vedere la verità che c'era oltre. Si narrava che oltre a quello che potevamo vedere ci fossero anche alcune entità malvagie vivevano e giocavano con le anime di noi uomini, come se fossimo dei personaggi di un gioco di ruolo.
Insomma, fondamentalmente c'erano un sacco di storielle che alcuni amanti dell'occulto raccontavano come se fossero verità scolpite nella pietra, immerse in un substrato di follie, perversioni, malattie mentali e follia dove questi cupi personaggi si muovevano.

Nel frattempo, mentre cercavo di capire perchè il Duca del Tresette mi avesse chiesto di distruggere le Gemme, la vita era continuata come sempre: nessun caso di rilievo all'orizzonte, il portafogli sempre più sgonfio e le bollette che arrivavano continuamente, assieme alla solita tonnellata di volantini pubblicitari. Gli odiosi volantini pubblicitari.
Dato che il lavoro continua ad essere sempre lo stesso, solito e monotono, sfruttai il tempo libero per cercare di fare luce sul mistero delle Gemme; era diventata la mia piccola ossessione, come se un qualcosa mi spingesse a scoprire sempre di più... ma era solo la mia curiosità, ovviamente!
A volte ero talmente assorto nei miei pensieri che la solita camminata di dieci minuti per arrivare fino alla macchina sembrava durare ore, e la mancanza di sonno (già, dormivo sempre meno, troppi pensieri forse) mi giocava brutti scherzi: riguardando le foto scattate in giro talvolta mi sembrava che uno dei passanti avesse una forma diversa, irregolare, quasi da incubo, ma riportandoci poi l'attenzione tutto era normale, una semplice allucinazione dovuta alla stanchezza.
Un po' come quando mi era sembrato che uno dei pazzi occultisti con cui avevo parlato mi stesse fissando con occhi completamente neri, cosa che poi, infatti, era solo uno strano effetto di luci e ombre.

I giorni passavano e la mia insonnia peggiorava sempre più.
Ormai ero ridotto a dormire massimo 2 ore a notte, quando ci riuscivo, e il mondo aveva davvero iniziato a sembrarmi coperto da un lenzuolo!
Tutti gli oggetti avevano contorni indefiniti e sfocati, e sempre più spesso mi sembrava che i muri fossero traslucidi, mostrandomi tutto quello che c'era all'interno. Per non parlare poi delle persone: ogni tanto mi trovavo a fissare un passante e, mentre lo guardavo, il viso sembrava sciogliersi, come se fosse fatto di cera, per poi tornare normale non appena distoglievo un attimo lo sguardo. Ero andato a farmi visitare da un neurologo ma, a parte la manifesta insonnia, non aveva trovato però nulla che la giustificasse, così mi aveva prescritto un paio di farmaci che avrebbero dovuto aiutarmi; erano ormai due mesi che li prendevo e continuavo a non dormire più delle solite 2 ore.

Ero così disperato dalla mancanza di sonno che, nel tentativo di stordirmi e dormire qualcosa di più, una sera mi affidai alla bottiglia, convinto che avrebbe risolto qualcosa.
All'improvviso uno squillo inatteso al campanello mi svegliò dal torpore dell'alcool. Al citofono si presentò un uomo inquietante, alto e dinoccolato, magrissimo, dalle profonde occhiaie scure e un paio di occhi azzurrissimi che sembravano penetrarmi; disse di chiamarsi BOB e che aveva qualche informazione fresca sulle Gemme. Sorpreso da quello che diceva, sebbene un po' titubante, lo feci comunque entrare in casa e questi, con un movimento fluido e serpentino, entrò velocemente e si fermò in un angolo in ombra, dove i suoi occhi risaltavano ancora di più, sembrando brillare di luce propria.
BOB iniziò a parlare, raccontandomi che la mia insonnia stava portandomi ad uno stato di coscienza superiore, svelandomi cose che la maggior parte della gente non poteva vedere normalmente; mentre parlava sembrava che la luce delle lampade divenisse più flebile, e la sua voce mi raccontò di realtà apparenti, di un velo che era la nostra realtà percepita, ogni cosa che respiravamo o toccavamo, e che alla fine era diventato, dopo eoni, la nostra prigione. Talvolta alcune persone potevano vedere qualcosa oltre questo e percepire sprazzi di verità.
Mentre parlava mi sembrava che il tempo stesse rallentando e che stessero passando intere ore: mi disse che le Gemme aiutavano a vedere oltre, a "squarciare il velo" e che, tramite un altro oggetto chiamato "La Mano" o anche "La reliquia del Male", si potesse addirittura distruggerlo per sempre e consentire a tutti di vedere cosa fosse realmente il mondo.
La domanda mi sorse spontaneamente: "Cos'è allora realmente questo mondo?"
BOB mi rispose che che tutto sarebbe stato chiaro al momento giusto e che eravamo entrambi attori di un intricato disegno; con questa parole mi scivolò improvvisamente accanto sciogliendosi nell'ombra, come se non fosse mai esistito.

Convinto di essere ancora preda di qualche allucinazione dovuta al mix di alcool, farmaci e insonnia mi ributtai sul divano, riprendendo a bere, fino a quando mi addormentai profondamente.
Il mattino dopo mi svegliai con la bocca amara e, mentre mi preparavo per recarmi al lavoro, mi accorsi di avere un pezzo di carta in tasca, un vecchio e spiegazzato biglietto da visita.
Davanti c'era scritta una sola parola, e dietro un semplice indirizzo.


Prima di essere preso dai dubbi decisi di recarmi velocemente all'indirizzo scritto sul biglietto per chiedere spiegazioni a BOB di quello che mi aveva detto, e nel giro di una mezz'ora ero già sul posto: non mi stupii nel vedere che ero finito in un altro postaccio abbandonato, un cascinale mezzo diroccato situato nella campagna tra Pioltello e Rodano, ad est di Milano.
Qui tutto sembrava essere stato abbandonato 50 anni prima, ed erbacce e muri mezzi crollati facevano da padrone; l'unico edificio ancora integro era la villa padronale, che ancora si ergeva quasi intatta, come se il tempo per lei non fosse passato come per gli altri edifici.
Guardando meglio mi accorsi che, al piano terra, i mattoni messi con l'intento di impedire l'accesso alla struttura erano stati rimossi e, nella luce del mattino, si intravedevano delle scale che salivano al primo piano.
Incuriosito decisi di entrare a guardare cosa fosse rimasto all'interno e, soprattutto, se davvero BOB mi aspettasse lì dentro.
Non appena varcata la soglia mi accorsi di una curiosa stranezza: all'esterno era giorno mentre all'interno, nonostante le finestre, era apparentemente notte fonda e tutto era illuminato da candele. Inoltre le finestre che, all'esterno, avevano le persiane chiuse, dall'interno sembravano aperte e aprivano la vista su un cielo stellato.
Forse avevo davvero bevuto troppo la sera prima!

Incamminandomi circospetto iniziai a salire le scale e, una volta arrivato al primo piano, entrai in uno studio dove erano assiepati libri, quadri, bassorilievi e oggetti risalenti a svariate epoche. Mentre il resto della casa era ricoperto di polvere e calcinacci questa stanza sembrava in effetti usata di recente e, soprattutto, perfettamente pulita, come se tutto si fosse come congelato e la polvere non potesse sfiorarlo.

La cache

Questa cache richiede conoscenze informatiche di livello medio-alto, pertanto, se vi trovate in difficoltà ma volete comunque andare avanti nella storia, contattatemi via mail, sarà per me un piacere darvi una mano... o anche due!

La cache, che NON si trova alle coordinate del listing, consiste in un contenitore di plastica contenente logbook e lo spazio per i TB.
Appena sotto la cache... la reliquia che state cercando: lasciatela attaccata al suo supporto, e NON VA ASSOLUTAMENTE RIMOSSA!
Fotolog, vista a raggi X, binocoli, foto satellitare o immagini ad infrarossi di Hubble non saranno ritenuti validi: dovete firmare il logbook!

In ogni caso per trovare le coordinate corrette dovete usare il geocheck.

Il Parco di Monza è aperto tutti i giorni.
Orario invernale (da ottobre a marzo): dalle 7.00 alle 19.00
Orario estivo (da aprile a settembre): dalle 7.00 alle 21.30 ingressi pedonali, dalle 7.00 alle 20.30 ingressi carrai.

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Additional Hints (Decrypt)

[MYSTERY] Froorar vy svany fvn rageb v 3,5 xz... aba è qrggb pur aba fv qroon ivnttvner ha cb' pba yn snagnfvn! 1) Aba è qrggb pur yn SVAR qv dhnypbfn fvn han fbyn 2) Yr qvzrafvbav pbagnab frzcer dhnaqb zrggv han tevtyvn! R cbv... 12345678-NOPQRSTUV r pv fragvnzb!

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)