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RICIXXX-COMPLESSO MONUMENTALE S.SPIRITO IN SAXIA Traditional Geocache

This cache has been locked, but it is available for viewing.
Hidden : 10/31/2015
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
2 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:

 


Ho nascosto questa cache ,oltre che per motivi di interesse storico-culturali,per raccontarvi una storia che ho sempre sentito da quando ero bambino dagli anziani di Borgo Pio,il rione di Roma che ospita appunto il complesso monumentale di S.Spirito.

Al complesso fa parte anche l'ospedale S:Spirito,tutt'oggi in funzione,e come tutti gli ospedali aveva (ed ha ancora) una camera mortuaria.

Agli inizi del 900 le persone che vivevano intorno a Borgo Pio erano per lo più artigiani che giorno dopo giorno cercavano di sbarcare il lunario per andare avanti,non potendosi permettere ,fra le altre cose,le costosissime spese dentistiche.Allora chi aveva bisogno di una dentiera si recava alla camera mortuaria del S.Spirito ed il becchino proponeva ai propri "pazienti" la protesi che potesse andare meglio ,estratta precedentemente da un morto.

Era un modo economico di curarsi i denti anche se molto spesso le dentiere finivano attaccate ai panini o dentro i bicchieri del vino perchè non erano proprio della misura giusta!

I hid this cache, either for historical and cultural reasons,and to tell you a story I always heard when I was a child from the elders of Borgo Pio, the district of Rome which hosts the monumental complex of Santo Spirito.

The complex is also part of the hospital St. Spirit, still functioning, and like all hospitals had (and still has) a morgue.

At the beginning of the 900's people who lived around Borgo Pio were mostly craftsmen who day after day were trying to make a living and to keep going on,and couldn't afford, among other things, the expensive cost of dental cares . So who needed dentures went to the morgue of Santo Spirito and the undertaker proposed his  "patients" the prosthesis that could fit better, previously extracted from dead men.

It was an inexpensive way to cure  teeth although very often these dentures ended stick to sandwiches or in the glasses of wine because they weren't just the right size!





La Storia


Le origini del Complesso del Santo Spirito in Saxia risalgono al 727 d.C. quando il re dei Sassoni INA istituì la "Schola Saxonum" (da cui deriva la parola "Saxia"), quale centro di accoglienza per i propri connazionali che giungevano in pellegrinaggio a Roma presso la tomba dell' Apostolo Pietro.

Il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Saxia, costituito dalla Corsia Sistina, dai Chiostri dei Frati, delle Monache e del Pozzo e nonché dal Palazzo del Commendatore, è situato nell'area occupata in epoca romana dalla villa di Agrippina Major (moglie di Germanico e madre di Caligola) di cui ancora oggi, nei locali sottostanti la Corsia Sistina, sono visibili resti di muri ad opus reticulatum, pavimenti in mosaico, frammenti di marmi scolpiti e resti di affreschi e nel 727 d.C. dalla Schola Saxonum

Il Complesso, devastato da incendi e saccheggi, fu ricostruito da Papa Innocenzo III, nel 1198 che lo destinò all'assistenza degli infermi, oltre che al mantenimento dei poveri e dei proietti (bimbi abbandonati dalle loro madri)

II nosocomio, a cui venne attribuito il nome di Santo Spirito in Saxia che a tutt'oggi conserva, era costituito da una corsia rettangolare illuminata da piccole finestre e in grado di assistere 300 infermi e 600 poveri.

Papa Innocenzo III ne affidò la direzione a Guido dei conti di Guillaume di Montpellier (cavaliere templare, fondatore nel 1170 dell'Ordine dei Confratelli Ospedalieri e nel 1174 della casa hospital Saint Esprit) che in breve tempo ne fece il fulcro e il centro d’irradiazione del progresso ospedaliero a Roma, in Italia, in Europa e nel mondo. Ad esso, infatti, seguirono circa 500 filiali diffuse in tutto il continente europeo.

Guido di Montpellier, dando vita all'organizzazione di Santo Spirito, volle che l'assistenza e la cura degli infermi fosse esente dalla freddezza di un servizio prezzolato, facendola assurgere al grado di un sacro dovere, degno di essere paragonato alla purezza dell'epoca apostolica e del primo Cristianesimo. Chiamò, pertanto, intorno a sé persone esperte in materia medica, e al capezzale dei malati donne pie e pietose, le Suore, che rinunciando al mondo, riversassero sui miseri delicate cure. (De Angelis, 1958).

L'Ospedale di Santo Spirito, "reggia di carità" (De Angelis), ospitò, alimentò e protesse i senza tetto, le partorienti, gli orfani, i proietti, le peccatrici e i perseguitati, assurgendo così a tale importanza da indurre Guido a dar vita alla Confraternita di Santo Spirito.

Come tutte le altre istituzioni cittadine, decadde durante il periodo avignonese (1309-1376), nonostante lo interessamento e la conferma di privilegi da parte dei Papi che seguirono. Fu rinsaldato e quasi rigerminato, unitamente alla Confraternita, da Papa Eugenio IV prima, e successivamente da Papa Sisto IV, che elargirono alla Confraternita, per il sostegno dell'Ospedale, privilegi, favori e indulgenze

Eugenio IV ne assunse addirittura la precettoria, considerando l'atto non indecoroso per la sua alta dignità: esempio, peraltro, seguito da Sisto IV, che con bolla del 23 gennaio 1177 proclamò: «Il Nostro Ospedale di Santo Spirito in Sassia dell'Alma Urbe, che di recente abbiamo ricostruito dalle fondamenta e ampliato con opera sontuosa, aiuto e rifugio di tutti i poveri, non ha altro Superiore che il Pontefice Romano».

L'istituzione, d'altro canto, ha sempre goduto di un'ampia attenzione da parte di tutti i Papi, come attestato dagli Atti dei Pontefici, che lo hanno ritenuto Ospedale Apostolico poiché fondato e sostenuto essenzialmente col danaro della Chiesa: «L'Ospedale Nostro è costruito a spese della Chiesa Romana».

Documento della vitalità e del significato morale che si attribuiva sia all'Ospedale che all'Associazione è costituito dal Liber Fraternitatis Sancti Spiritus, preziosa raccolta di rari autografi tanto dei potenti della terra, quanto di umili devoti, ognuno dei quali ha voluto lasciare traccia del proprio passaggio e della propria adesione ad un patto di carità e di amore. (De Angelis, 1958).

Nel 1473 Papa Sisto IV, constatando il grave stato di decadimento in cui versava l'Ospedale: "mura cadenti, edifici angusti, tetri, privi d'aria e di ogni comodità, da sembrare più un luogo destinato a carcere" che alla cura degli infermi, ne ordinò la ricostruzione, anche in previsione del vicino Giubileo.

Grazie a Papa Sistosi poté assistere ad una vera e propria rifioritura del nosocomio, che divenne il più importante teatro di ricerca scientifica. Al suo interno si avvicendarono medici illustri quali: Giovanni Tiracorda, medico di Clemente X, Lancisi, Baglivi e molti altri, peraltro autori di importanti studi. Nell'Antica Spezieria dell'Ospedale furono, altresì, condotte numerose ricerche in campo farmaceutico (ricordiamo quelle sull'impiego della corteccia di china nel trattamento della malaria).

In tema di assistenza religiosa, il Santo Spirito ha potuto godere della presenza di uomini dal così alto valore morale e umanitario, quali San Filippo Neri e San Camillo de Lellis (fondatore quest'ultimo dell'Ordine dei Camilliani che a tutt'oggi prestano la loro opera in Ospedale) che la Chiesa ha elevato all'onore degli altari.

La presenza poi dell'importante Teatro Anatomico è stata di richiamo per artisti e scienziati di grande rilievo, quali Michelangelo e Leonardo da Vinci, che scelsero di frequentarlo per i loro studi di anatomia; mentre il Botticelli consegnava all' ammirazione di tutte le generazioni a seguire la facciata dell'Ospedale Santo Spirito, riprodotta sullo sfondo dell'affresco La purificazione del lebbroso e visibile nella Cappella Sistina.

Nei secoli a seguire l'Ospedale di Santo Spirito, nonostante le numerose vicissitudini rappresentate anche da eventi bellici, grazie al costante interessamento dei Pontefici, è giunto fino a noi continuando la sua missione di assistenza agli infermi per la quale era stato edificato, con un ruolo di tale spicco da indurre il De Angelis a dire che nel mondo: «splendeva come un faro».

Nel 1896 gli ospedali romani vennero riuniti sotto un'unica amministrazione, che prese il nome di "Pio Istituto di Santo Spirito ed Ospedali Riuniti di Roma" e avrà una vita gloriosa e costituirà un esempio per molti altri ospedali europei.

The History

The origins of the Complesso Santo Spirito in Sassia date back to A.D. 727 when the Saxon king Ina founded the “Schola Saxonum” (from where the word “Sassia” derives), a refuge centre for pilgrims arriving in Rome to visit the Apostle Peter’s tomb. The Complesso, destroyed by fire and pillage, was rebuilt by Marchionne d’Arezzo in 1198 under the pontificate of Innocent III. This pope entrusted the Order of the Hospital of Santo Spirito, established by Guido di Montpellier, with the objective to create a hospital to help the sick, the poor and the “proietti” (abandoned and illegitimate babies).
 
 Its subsequent reconstruction and enlargement was apparently carried out by the architect Baccio Pontelli between 1471 and 1478. Such work was due to an initiative of Pope Sixtus IV, who was named “the great builder” because of he commissioned countless works. One of these works is the Corsia Sistina (Sistine Ward) adorned with a cycle of frescoes commemorating the history of the hospital, its rebuilding and the biography of this famous Franciscan pope. The majestic octagonal Tiburio divides the Sistine Ward (120 metres long) into two large halls. In its centre, there is an altar attributed to Palladio carrying inside a painting by Carlo Maratta (seventeenth century).
 
 Under the pontificate of Pio V (1566-1572), the hospital structure was extended with the construction of the Palazzo del Commendatore. The latter was due to Monsignor Bernardino Cirillo and built by Giovanni Lippi alias Nanni di Baccio Bigio.
  
 In the second half of the nineteenth century the Sistine Ward’s two halls were named Sala Lancisi and Sala Baglivi. In fact, Lancisi e Baglivi were two renowned doctors who worked in the hospital.
 
 Just passing the entrance, there is a wonderful marble portal called “Portale del Paradiso” (heaven’s door), attributed to Andrea Bregno (1416 – 1501)

Additional Hints (Decrypt)

Ba gur jnyy

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)