Italiano
1. Introduzione
Fusio
Fusio è senza dubbio un villaggio piacevole e pittoresco, con le abitazioni raggruppate su un pendio e rivolte a sud; la chiesa che appena sporge dalle case; il campanile che sembra sorvegliare il gruppo e scandire il tempo di questa piccola comunità isolata. Oltre 440 m di dislivello e 7 km di strada tortuosa separano Fusio da Peccia. Tra i due villaggi troviamo i piccoli nuclei di Corsgel, Camblee e l'abitato di Mogno.
Forse per queste sue particolarità, Fusio, soprattutto all'inizio del '900, era meta ambita per il soggiorno estivo di turisti ticinesi e d'oltralpe. In questo periodo, oltre all'attività agricola cui era dedita buona parte della popolazione, si sviluppò il settore alberghiero.
La Val Sambuco rappresentava un territorio ideale per l pastorizia, ma era pure luogo di svago turistico. I numerosi alpi della zona assicuravano ai Fusiesi una vita economicamente più agiata rispetto ad altre comunità: non è un caso che da Fusio partirono pochi emigranti, mentre diverse famiglie acquistarono dei terreni nel Locarnese, dove venivano condotte le mandrie allo sverno.
A partire dal 1950 il grande cambiamento: la costruzione della diga sconvolse la Val Sambuco e la vita degli abitanti di Fusio. I lavori idroelettrici portarono nuove opportunità e alcune agevolazioni, ma in seguito per Fusio, come per molti altri villaggi d'alta montagna, prese inizio un inarrestabile calo demografico.
I mulini e la pesta
Lungo la "Ronsgia du Mulign", vi era la zona artigianale, che comprendeva una serie di tre mulini, una pesta (o gualchiera), due segherie e una centrale elettrica. I mulini venivano utilizzati per macinare la segale, mentre la gualchiera serviva per pestare la canapa, dopo la sua macerazione, che avveniva in un pozzo oggi non più visibile. La pesta costituisce una testimonianza unica in Ticino. Oltre alla canapa, i mortai servivano forse anche per la brillatura dell'orzo o di altri cereali.
Particolarmente interessanti sono le macchine idrauliche, che dimostrano notevoli abilità manuali degli artigiani, così come degni di nota è la bottega da falegname installata al posto di una precdente pesta all'interno dell'edificio più a monte e abbandonata attorno al 1950. Questo complesso edilizio è attualmente oggetto di un intervento di restauro promosso dall'APAV.
Tratto dal dépliant "Sentieri di pietra – Fusio… e i mulini", APAV
2. A proposito del cache
Questo multi ti porta alla locazione finale attraverso il ritrovamento di un unico punto intermedio. Partendo dal parcheggio indicato il tutto è fattibile in una ventina di minuti, ma consigliamo di prendersi il tempo per visitare tranquillamente le 3 diverse infrastrutture (vedi piantina)!
Presso le coordinate di partenza troverai la macina in pietra di un vecchio mulino: decifrane l'anno inciso: Anno macina = ABCD (somma delle singole cifre = 17).
Il cache si trova presso le seguenti coordiante:
N 46º 26. B-A | B+A | B-A E 008º 39. C+D | D+A | A+B
La ricezione non è il massimo: si consiglia di consultare l'hint e la foto spoiler!
3. Informazioni supplementari-
Auguriamo a tutti un'interessante scoperta e buona fortuna nella ricerca!
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