Geocaching in cucina: Arista
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(micro)
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Geocaching in cucina: Arista.
Diciamoci la verità: noi geocachers siamo (anche) un gruppo di ghiottoni! Basta vedere le facce dei partecipanti agli event in cui oltre al piacere di trovarsi e ritrovarsi c'è la piacevole prospettiva di gustarsi in compagnia degli ottimi piatti fatti in casa, o preparati in qualche buon locale, e allora: perché non dedicare delle cache allla cucina? Ci saranno sicuramente (ci sono, ci sono..) piatti curiosi, speciali, o semplicemente piatti che ci piacciono e che meritano una cache dedicata a loro; io voglio inaugurare una serie di cache a questo tema: Geocaching in cucina! Avete un piatto da proporre legato a un luogo/storia/costume? Volete farne conoscere la ricetta? Fatelo con una cache! Io comincio con l'arista, spero che qualcuno mi segua (ho già l'acquolina in bocca....).
Così Pellegrino Artusi, nella sua “Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene” riporta la ricetta dell'arista:
“Si chiama àrista in Toscana la schiena di maiale cotta arrosto o in forno, e si usa mangiarla fredda, essendo assai migliore che calda. Per schiena di maiale s'intende, in questo caso, quel pezzo della lombata che conserva le costole, e che può pesare anche 3 o 4 chilogrammi. Steccatela con aglio, ciocche di ramerino e qualche chiodo di garofano, ma con parsimonia, essendo odori che tornano facilmente a gola, e conditela con sale e pepe. Cuocetela arrosto allo spiede, che è meglio, o mandatela al forno senz'altro, e servitevi dell'unto che butta per rosolar patate o per rifare erbaggi.
È un piatto che può far comodo nelle famiglie, perché d'inverno si conserva a lungo.
Durante il Concilio del 1430, convocato in Firenze onde appianare alcune differenze tra la Chiesa romana e la greca, fu ai vescovi e al loro seguito imbandita questa pietanza conosciuta allora con altro nome. Trovatala di loro gusto cominciarono a dire: àrista, àrista (buona, buona!), e quella parola greca serve ancora, dopo quattro secoli e mezzo a significare la parte di costato del maiale cucinato in quel modo. “
Una sola precisazione: l'anno era in realtà il 1439, il concilio indetto da papa Eugenio IV doveva riunificare la chiesa greco-ortodossa a quella romana, al concilio parteciparono l'imperatore Giovanni VIII Paleologo e il patriarca Giuseppe II e numerosi filosofi e teologi come Bessarione e Gemisto Pletone. Il concilio ebbe un esito positivo ma effimero, l'imperatore di Costantinopoli cercava più che altro aiuto contro l'offensiva ottomana, infatti di lì a qualche anno la città cadde (1453). La presenza di tali personaggi in città fece conoscere la filosofia neoplatonica che diede un impulso decisivo al nascente Rinascimento italiano.
Si dice sia stato il cardinale greco Bessarione che, assaggiando un pezzo di maiale, abbia esclamato "Aristòs!" (cioè "il migliore" in greco). I presenti apprezzarono tanto questa parola che da allora la lombata di maiale fu chiamata arista. Allo stesso concilio si fa risalire il termine Vinsanto: un prelato orientale, assaggiando questo vino, esclamò "Xantos!" perché gli ricordava il vino dell'omonima isola. Da lì derivò il nome "Vinsanto".
Buona parte del Concilio si tenne nella chiesa di Santa Maria Novella, la cache è nascosta nella piazza omonima.
A tutti buon appetito!
Geocaching in the kitchen: Arista
Let's tell the truth: we, geocachers, are (also) a bunch of gourmets! Looking at the faces of the attendants of the geo-events, you can see besides the pleasure to meet us again and again, the pleasant outlook to taste delightful dishes home-made or cooked in some nice restaurant, so: why don't dedicate some caches to the cooking?
There will be for sure curious, special or simply tasty dishes we love and deserving a cache dedicated to them; I want to begin a set of caches having this argument: Geocaching in the kitchen! Do you have a dish to propose linked to a place/story/folk? Do you want to let its recipe be known? Do it by a cache! I begin with “àrista” (roast pork back), I hope that somebody will follow me with others!
Pellegrino Artusi, in its cook-book “The science in the kitchen and the art of eat well” reports the recipe of àrista:
“In Tuscany is called àrista the back of the pork cooked roasted or in the oven, and it is custom to eat it cold, better than hot. As back of the pork is to understand that part of loin including the ribs that can weigh even 3 or 4 kg. Tie it up with garlic, rosemary and some cloves, but with parsimony because they are very intense flavours and add salt and pepper. Cook it roasted or on the spit (better), or put it simply in the oven, you can use the juice dripped to cook potatoes or vegetables. It is a dish very useful for the family because it is possible to preserve it cold for a long time, specially in winter.
During the Council of 1430, called in Florence to smooth the differences between the Roman Church and the Greek one, to the bishops and their retinue was prepared this course, at that time known by another name. Finding it very tasty they said: àrista, àrista (very good, very good), and that greek word continues still to indicate that part of the pork cooked in such way”.
Only one clarifiation: the year was really the 1439, the council called from Eugene IV had to reunitethe greek-orthodox church to the roman, to the council attended the imperor John VIII Paleologus and the patriarch Joseph II and many philosophers and theologists like Bessarion and Gemistus Pleton. The council had a positive effect but transitory, the emperor of Costantinopolis was mainly searching for help against the Ottoman threat, as a matter of course the city fallen some years later (1453). The presence of all these figures in the city made the neo-platonic philosopy be known and this gave a decisive impulse to the borning italian Renaissance.
It is recounted that was the cardinal Bessarion who, tasting the roast, said “aristòs”! (the best, in greeek language). The attendants liked very much that word that from that time the the roast back of the pork is called “àrista”. From the same council comes the word “Vinsanto” (Holy wine): a greek priest, tasting that wine said “Xantos!” because it tasted like the wine produced in that island, from that came the name “vinsanto”.
The most relevant part of the council had its works in the church of St. Maria Novella, the cache is hidden in the square in front of it.
Enjoy your food!
Additional Hints
(Decrypt)
Zntargvp