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L'Elettrice Palatina e il suo dono a Firenze Traditional Geocache

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ventus85: Disabilito per manutenzione

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Hidden : 8/21/2018
Difficulty:
2 out of 5
Terrain:
1 out of 5

Size: Size:   micro (micro)

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Geocache Description:


[ITALIAN VERSION]

Se Firenze ancora oggi è celebre in tutto il mondo per la grande concentrazione di opere d'arte che possiede, lo deve all' Elettrice Palatina.

Il suo vero nome era Anna Maria Luisa de' Medici: era l'unica figlia femmina del Granduca Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d'Orléans, ma anche l'ultima esponente della casata Medici.

Era molto amata e quasi idolatrata dal padre, tanto che il granduca subordinò all'affetto per la figlia la sua linea politica nelle trattative per la successione di Toscana: alla fine Anna Maria Luisa sposò nel 1690 Giovanni Carlo Guglielmo I, principe elettore del Palatinato. Dopo la morte del consorte, avvenuta nel 1716, non sentendosi legata alla famiglia del marito, ritornò nella sua amata Firenze.

Alla morte del fratello Gian Gastone, ultimo granduca della famiglia, avvenuta nel 1737, secondo gli accordi il titolo granducale passò al duca di Lorena mentre ad Anna Maria Luisa sarebbero spettati i possedimenti, le vesti di stato, le gallerie d'arte, le proprietà nel Ducato d'Urbino, il lascito di Vittoria della Rovere e il denaro liquido di casa Medici (oltre 2 milioni di fiorini).

Il principe di Craon, inviato del nuovo granduca, offrì ad Anna Maria Luisa la reggenza sul Granducato ma lei rifiutò, preferendo vivere in Palazzo Pitti e continuare a dedicarsi al riordino delle collezioni d'arte. E fu proprio questa passione per l'arte a portarla a compiere il gesto per cui è rimasta famosa e che fece la fortuna della città di Firenze. Infatti volle fare alla sua città il dono più grande: nel suo testamento scrisse che l’immensa collezione artistica della famiglia dopo la sua morte sarebbe appartenuta al Granducato di Toscana.

Cosa significa questo?
Fino a quel momento le opere più preziose venivano acquisite dal nuovo casato che avrebbe guidato la città. Una volta avute esse potevano essere vendute o trasportate altrove per decorare palazzi privati o anche donate. Nella pratica spesso venivano adoperate come preziosa merce di scambio. L’Elettrice Palatina però cambio tutto questo stipulando il 31 ottobre 1737, tra lei e gli Asburgo-Lorena di Toscana, il Patto di Famiglia. Esso diceva:

"[...] o levare fuori della Capitale e dello Stato del Granducato, Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose, della successione del Serenissimo GranDuca, affinché esse rimanessero per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri."

Questo stava a significare che i Lorena non avrebbero potuto portare via l’eredità incredibile di preziosissime opere e queste dovevano per sempre rimanere nella città di Firenze e nello Stato di Toscana.
Firenze non avrebbe avuto la stessa sorte di città come Ferrara, Urbino, Mantova o Parma, le quali all'estinzione o all'allontanarsi delle loro casate regnanti sono state letteralmente svuotate dei tesori artistici e culturali.

Anna Maria Luisa morì il 18 febbraio del 1743 all'età di 75 anni a Palazzo Pitti. Con la sua morte si estinse del tutto il ramo granducale della famiglia De' Medici. Si pensava fosse morta di sifilide ma nel 2012 sono state riesumate le sue ossa e dagli esami scientifici non sono state trovate tracce di tale malattia, quindi probabilmente è morta di vecchiaia.

Perché questa cache è stata posta qui?
La Basilica di San Lorenzo è legata a questo personaggio. Negli ultimi anni della sua vita si preoccupò principalmente di finanziare il completamento della facciata. Come molti membri della famiglia de' Medici, alla sua morte fu tumulata nella Chiesa (all'epoca non era ancora stata completata ma lei aveva destinato una parte delle proprie rendite in perpetuo fino alla conclusione dei lavori). Infine proprio a poca distanza dalla cache, nel piccolo giardino dell’abside della Basilica di San Lorenzo, vi era stata posta una statua, opera del Salimbeni, raffigurante l'Elettrice Palatina.

Adesso la statua non è più presente, a causa dei lavori ma di recente un'altra statua (in bronzo ed alta due metri, opera di Alfonso Boninsegni), è stata collocata all’interno delle Cappelle Medicee.

Il 18 febbraio di ogni anno, anniversario della sua morte, Firenze ricorda l’Elettrice Palatina e il suo preziosissimo dono. In occasione di questa giornata vengono organizzati molti eventi e i musei civici fiorentini (dalle Cappelle Medicee al Museo di Palazzo Vecchio, dal Museo del Novecento al complesso di Santa Maria Novella, dalla Cappella Brancacci al Museo dei Bigallo) aprono le loro porte al pubblico gratuitamente.


= PER FAVORE RIMETTERE ESATTAMENTE COME è STATA TROVATA. ATTENZIONE AI BABBANI!! =

== NON C'È LA MATITA, PORTATEVELA DIETRO!! ==



[ENGLISH VERSION]

Anna Maria Luisa de' Medici was the last lineal descent of the House of Medici.

Anna Maria Luisa was the only daughter of Cosimo III de' Medici, Grand Duke of Tuscany, and Marguerite Louise d'Orléans. On her marriage to Elector Johann Wilhelm II, in the 1690, she became Electress of the Palatinate. But after the death of her husband she returned to live in Florence.

A patron of the arts, she bequeathed the Medici's large art collection, including the contents of the Uffizi, Palazzo Pitti and the Medicean villas, which she inherited upon her brother Gian Gastone's death in 1737, and her Palatine treasures to the Tuscan state, on the condition that no part of it could be removed from the Capital of the grand ducal State.

========== PLEASE REPLACE EXACTLY AS FOUND, THANKS. ATTENTION MUGGLES!!! ==========

== NO PENCIL!! BRING IT! ==


Additional Hints (Decrypt)

[IT] Ary zheb n qrfgen qry pnapryyb (unv vy pnapryyb qninagv n gr, dhvaqv nyyn ghn qrfgen), qvrgeb n ha fnffb [EN] Va gur jnyy gb gur evtug bs gur tngr ((gur tngr vf va sebag bs lbh, fb ba lbhe evtug)), oruvaq n fgbar

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)