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Le Gemme dell'Anima 1: Lo strano furto Mystery Cache

Hidden : 1/20/2016
Difficulty:
4 out of 5
Terrain:
2 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

Cache by

Lord Yoruno



Questa cache è pensata con un percorso ben preciso:
fare i furbi comporterà la cancellazione del log.
This cache has been planned with precise steps:
being caught cheating will cause log deletion

Questa cache è la prima mystery de "Le Gemme dell'Anima", una serie di cache che segue le vicende di una storia investigativa dai risvolti inspiegabili ambientata ai nostri giorni.

Alcuni vi troveranno citazioni di serie televisive, romanzi, film e giochi di ruolo dei primi anni '90, quali ad esempio Twin Peaks, Fuoco cammina con me, Kult o ancora Insomnia.

Mystery #1: Lo strano furto
Mystery #2: La reliquia del male
Mystery #3: Ombre nel buio
Mystery #4: La caduta del Velo

LO STRANO FURTO DELLE GEMME DELL'ANIMA
- capitolo 1 -

Era notte fonda, forse le 4 del mattino, quando la luce del telefono mi svegliò di soprassalto, prima ancora che quel maledetto aggeggio iniziasse ad suonare, nel silenzio più totale, "The final countdown". Dovevo ricordarmi di cambiare suoneria, non era il massimo svegliare l'intero palazzo per una telefonata: sebbene lavorassi nell'Investigativa qualcuno sicuramente avrebbe avuto qualcosa da ridire prima o poi, e non avevo voglia di storie.

"Salve, Detective", disse una voce ansiosa dall'altra parte della linea, "Abbiamo un problema..."
Biascicai qualcosa che poteva sembrare un "Mi dica", e il mio interlocutore si identificò immediatamente come una guardia privata del Museo di Antropologia "Giorgio Biagio": era suonato un allarme ma, dai primi controlli, pareva che non fosse stato sottratto nulla dalle sale espositive, così chiedevano un aiuto extra per riuscire a capire cosa fosse successo. Sapevo già che il mio capo avrebbe iniziato a telefonarmi tra pochi minuti per invitarmi gentilmente a muovervi, visto che giocava a golf con uno dei benefattori del museo e, ogni tanto, giocava ad altro con sua moglie...
"Arrivo subito.", dissi, e nel giro di pochi attimi ero già in macchina, al freddo per via del riscaldamento rotto, incazzato nero e decisamente convinto che sarebbe stata solo una perdita di tempo.

Mezz'ora dopo ero arrivato al Museo e stavo già raccogliendo le prime informazioni.
"Abbiamo cercato di capire cosa sia stato sottratto, e abbiamo scoperto che nelle sale principali non è stato rubato nulla", disse il Curatore del museo, anche lui svegliato nel cuore della notte e con due occhiaie che parevano esser state dipinte con un pennarello, "Ma ci siamo anche accorti, mentre lei veniva, che nel magazzino sono state aperti molti scatoloni giunti giusto ieri nel pomeriggio dallo Sri Lanka, e da un primo, veloce inventario ci siamo accorti che, oltre ad alcuni manufatti di valore puramente accademico, mancano anche 5 rari zaffiri, di circa 120 carati l'uno, conosciuti come 'Gemme dell'Anima'.".
"E che valore possono avere?", chiesi.
"Inestimabile, ovviamente! Ma il vero problema è che sarebbero stati l'attrazione centrale della prossima mostra del nostro museo, incentrata sugli antichi culti dei Vedda, la popolazione originaria dell'isola. Pare infatti che, all'inizio della venerazione dei Nae Yaku, i loro antenati, queste Gemme fossero una specie di talismano magico usato dai sacerdoti per entrare in contatto con i morti. Ci abbiamo messo anni interi per avere il permesso di allestire una mostra, ed ora che siamo a poche settimane dall'inaugurazione... ci siamo fatti rubare il pezzo forte!"
La situazione era piuttosto chiara, e non serviva sicuramente altro: il furto delle gemme, visto il loro valore, giustificava un po' di telefonate, un po' di gente tirata giù dal letto nel cuore della notte e, soprattutto, una tanica di caffè nero, bollente, per cercare di schiarire le meningi.
Nel giro di un'ora l'intero museo brulicava di agenti di Polizia, della Scientifica, di guardie e giornalisti che, da fuori le finestre, cercavano di capire a cosa fosse dovuto tutto il trambusto. La notte divenne giorno e la giornata passò via velocemente, nell'attesa di uno sviluppo. Una volta sguinzagliati i ragazzi della Scientifica e dopo aver raccolto tutte le possibili testimonianze tutti - io compreso - ripresero il normale lavoro d'ufficio.

Stavo quasi per dimenticarmi di tutto quando, due settimane dopo, il Capitano mi chiamò per dirmi che, su richiesta del Museo, ero stato assegnato a tempo pieno al caso delle Gemme e che, soprattutto, la scientifica era riuscita a trovare indizi piuttosto interessanti; in particolare avevano trovato un paio di impronte molto nitide che corrispondevano in modo preciso ad una persona: Andrea Lotizzo, detto anche "Duca del Tresette". Conoscevo quel personaggio abbastanza bene: un tipo reduce da un'infanzia difficile caratterizzata da problemi alimentari, oggi invece alto e magro, con una passione sfrenata per il gioco d'azzardo (da cui il soprannome), le belle macchine, le belle donne e, soprattutto, per le pietre preziose (e anche per gli "effetieffe", i noti pasticcini di Chef Yoruno). Inoltre avevano anche trovato una scatolina di fiammiferi di un vecchio albergo milanese, il "Topo Gigioll", ormai chiuso da anni, situato nella zona di Porta Giosa; era ormai abbandonato e fatiscente ma ancora frequentato da parecchia gentaglia per via del fatto che, tutto sommato, il tetto in qualche modo ancora teneva e non ci pioveva dentro, ma soprattutto nessuno faceva domande in quel palazzo e tutti si facevano i fatti loro.

La cosa che però non mi tornava in tutto questo era che, normalmente, il Duca non lasciava mai impronte, dato che non era così superficiale nelle sue "imprese", e di certo non avrebbe perso così facilmente una scatola di fiammiferi con, addirittura, un indirizzo preciso!
A meno che non lo avesse fatto apposta, cosa ancora più strana... Ma il Capitano mi incalzava, e io non potevo mandarlo di nuovo al diavolo come avevo fatto con tutta la faccenda di Michel Bagdanov, l'altro ladro che aveva imperversato negli ultimi anni; questa volta non potevo accampare altre scuse e lasciare ad altri il lavoro, e mi toccava quindi scendere in campo per seguire questa nuova grana!

Molti borbottii e lamentele dopo arrivai all'indirizzo indicato sulla scatolina in un piovoso, umido pomeriggio di novembre, zuppo quasi fino al midollo per via della mia maledetta fissa di non portarmi mai né un impermeabile né un ombrello. Pessima abitudine, decisamente da cambiare.
Mi incamminai nell'androne del palazzo facendo lo slalom tra siringhe, cicche di sigaretta e resti di pasti consumati da gente che, ormai, aveva eletto quel tugurio a casa, non avendo di meglio. Qualche senzatetto mi guardò di soppiatto, e ne vidi anche qualcuno che correva ad avvisare i piccoli spacciatori della zona che c'era un sospetto che stava caccianasando nel loro "regno". Ma quella gente mi conosceva, e anche piuttosto bene, e sapeva anche che non avrei dato loro fastidio: io mi occupavo di un altro "settore", e non avevo certo né il tempo né la voglia di andare a rompergli le scatole: per quello c'era l'Antidroga.
Dopo essermi guardato un po' in giro senza trovare tracce del Duca decisi di correre un minimo rischio: avvicinai un paio di ragazzetti, più sporchi e malmessi dell'ambiente attorno a loro, e dopo averli invogliati con un pezzo da 50 gli chiesi se avevano notizie del mio uomo. Di sicuro uno dei due non sapeva neanche di chi stessi parlando, ma l'altro invece mi guardò con cupidigia e, dopo aver tentennato parecchio, si decise a rivelarmi che l'uomo che stavo cercando era forse salito, un paio di settimane prima, in una delle stanze del palazzo, ma che non ricordava molto bene.
Dopo un altro, piccolo aiuto alla sua memoria mi disse che era la stanza chiamata "del tappeto grosso", una di quelle tenute meglio, e che vi aveva passato quasi un'intera giornata, per poi lasciarla con un fastidioso odore di vernice ma, apparentemente, esattamente come trovata.

Mi incamminai su per le scale e, dopo qualche minuto, e non senza aver provocato un fuggi-fuggi generale di prostitute, clienti e protettori, arrivai alla stanza indicatami. Tutto sembrava in ordine, come aveva detto il mio piccolo informatore, e non c'era neanche più odore di vernice, bensì solo di polvere.
Ma se tutto era a posto cosa aveva dipinto il Duca?
Mi sedetti sulla poltrona al centro della stanza per pensare un attimo, e all'improvviso un sonoro CRACK! mi fece balzare di soprassalto: il pavimento sotto di me aveva ceduto e la poltrona era parzialmente sprofondata nel tappeto! Stavo guardando non più davanti a me, bensì nell'angolo alto del muro, inclinato quasi a 45 gradi!
E fu così, all'improvviso, che notai che sebbene nel resto della stanza la carta da parati fosse attaccata abbastanza bene, su quel muro sopra al divano sembrava staccata di recente, come se qualcuno l'avesse risistemata alla bell'e meglio.
Mi alzai lentamente cercando di non fare altri danni e, una volta in piedi, mi arrampicai sullo schienale del divano, iniziando a staccare dal muro la tappezzeria e rivelando man mano numeri e simboli strani dipinti di fresco, in rosso e blu: forse avevo capito cosa aveva fatto il Duca nel tempo passato lì dentro!

Ma perchè fare una cosa del genere? E a cosa servivano quei numeri e quei simboli???

La cache

La cache, che NON si trova alle coordinate del listing, consiste in un contenitore di plastica posizionato a circa 2,10 metri di altezza; io che sono alto circa 1,80 riesco a prelevarla e riposizionarla senza sforzi eccessivi, ma se siete più bassi o pensate di non arrivarci... fatevi accompagnare! State attenti a non farvi vedere da nessuno, dato che la cache è in un punto talvota di grande passaggio, e soprattutto RIPOSIZIONATELA COME TROVATA!

In ogni caso per trovare le coordinate corrette dovete usare il geocheck.

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Additional Hints (Decrypt)

[ITA] Froorar vy svany fvn rageb v 3,5 xz... aba è qrggb pur aba fv qroon ivnttvner ha cb' pba yn snagnfvn! [MYSTERY] 1) Fprtyv dhryyv tvhfgv 2) Pba yn puvnir tvhfgn fv ncebab ghggr yr cbegr 3) Ben ovfbtan ivnttvner qniireb... pba yn snagnfvn 4) Pbagvahn n ivnttvner! 5) Ben è fbyb dhrfgvbar qv thneqne orar v pbagenfgv

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)