Emilio Salgari è stato uno dei più prolifici scrittori italiani. Alcuni suoi personaggi sono entrati indissolubilmente nell'immaginario collettivo...
scena cult....
Dotato di una fantasia inesauribile, senza essersi mai allontanato dall'Italia, fu in grado di immaginare quelle terre lontane e quei personaggi esotici di cui scriveva con minuzia.
Sempre snobbato dalla critica, nonostante il grande successo di pubblico, non ricevette mai grandi benefici economici dalla sua attività di scrittore, morendo suicida nel 1911.
Emilio Salgari nacque a Verona il 21 agosto del 1862, in una casa della parrocchia di Sant'Eufemia, da una famiglia di piccoli commercianti.
Frequentò le elementari a Verona e poi la Regia Scuola Tecnica. Studente non particolarmente brillante abbandonò ben presto gli studi.
Nel 1878 frequentò come uditore, senza cioé votazioni, l'Istituto Nautico di Venezia, dove abitavano i parenti materni. L'anno successivo frequentò il corso per capitani di lungo corso, riuscendone promosso senza tuttavia sostenere l'esame di ammissione al secondo anno. Non riuscì mai a conseguire alcun diploma di capitano marittimo, a dispetto di quanto amava far credere di se', mescolando spesso nel corso della sua vita, realtà e finzione.
Dal 15 settembre 1883, il quotidiano veronese La Nuova Arena con cui Emilio Salgari probabilmente già collaborava come cronista, iniziò la pubblicazione in appendice di un breve romanzo dal titolo Tay-See, "una storia d'amore ardente e di guerra feroce, laggiù in quei fantastici e ricchi paesi, dove ora i francesi cercano di portare la civiltà a colpi di cannone". Il romanzo ebbe un discreto successo tanto che il 15 ottobre, sempre su La Nuova Arena, iniziava la pubblicazione in 150 puntate de "La Tigre della Malesia". Questa volta il successo fu strepitoso, Emilio Salgari divenne d'un tratto celebre e da La Nuova Arena, passò a L'Arena, il principale quotidiano veronese.
Il 25 settembre, nei pressi del Chievo, Salgari ferì in duello di scherma il giornalista rivale Giuseppe Biasioli. Era l'epilogo di un duello verbale iniziato sulle pagine dei rispettivi giornali: L'Arena e L'Adige. Il Biasioli aveva messo in discussione le esperienze marinare di cui Salgari si vantava. Il duello gli procurò una condanna in tribunale al pagamento di trenta lire e al confino di sei giorni a Peschiera, sul lago di Garda.
Nel 1887 la madre di Salgari morì improvvisamente di meningite. Due anni dopo il padre si suicidò per i timori di una malattia che temeva incurabile.
Nonostante i lutti familiari, la produzione di Emilio Salgari era sempre più prolifica. Nel giro di pochi anni uscirono La favorita del Mahdi, La scimitarra di Budda, Duemila leghe sotto l'America, I pescatori di balene. Ormai Emilio Salgari era uno scrittore affermato.
Lasciò il lavoro a L'Arena e si trasferì a Torino dove aveva sede la casa editrice Giulio Speirani.
Nel 1892 Emilio Salgari sposò Ida Peruzzi ed ebbe quattro figli: Omar, Nadir, Romero e Fatima.
A Torino Salgari si ambientò molto bene. Il successo gli arrise anche se il benessere economico rimase sempre un miraggio. Abile e prolifico scrittore, egli non fu altrettanto abile nell'ottenere contratti vantaggiosi dai propri editori nonostante le tirature che all'epoca non si erano mai viste prima. I romanzi di Salgari iniziarono anche ad essere tradotti e pubblicati sul mercato internazionale.
Salgari percepiva trecento lire a romanzo con il vincolo di scriverne almeno tre all'anno. Al ritmo di due capitoli al giorno, in ventisette anni di attività, realizzò centocinque romanzi e centotrenta racconti. I ritmi di lavoro cui si sottoponeva per ottemperare le richieste contrattuali ben presto ne logorarono la mente.
Nel 1909 cadde in una grave forma di nevrosi, e l'anno seguente tentò il suicidio. Anche la moglie, alla quale era molto legato, impazzì e venne ricoverata in ospedale. Per Emilio Salgari fu il colpo finale. Il 25 aprile del 1911, all'età di 48 anni, si tolse la vita con un rasoio sulle alture della Valle di San Martino; lasciò una lettera agli editori..."A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche più, chiedo solo per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.”
Torino gli tributò funerali imponenti e l'anno seguente la salma fu trasportata al cimitero monumentale di Verona.
Un video da RaiStoria
Pronti a salpare? Forza allora!
Recatevi alla casa natale di Salgari. Sulla parete della casa è affissa una targa commemorativa e anche una formella con il volto dello scrittore. Trovate? Bene, siete nel posto giusto. Cercate ora sotto i vostri piedi un tombino, quello col coperchio forato da 8 aperture, per capirci. Ci sono scritte delle parole, vi servono per costruire le coordinate per raggiungere il secondo stage, che si trova qui:
N 45°2A (F+I)(A+C)B
E 010° 59 (D+E+R)NP
A= quante A ci sono?
F+I=quante F e quante I ci sono?
A+C=quante A e quante C ci sono?
e così via...
Controllate le coordinate trovate in GeoCheck.org...
You can validate your puzzle solution with certitude.
Please, visit the link for information about life and publications of the writer Emilio Salgari.
Emilio Salgari
Ready to play? First af all...this is a 3 stages letterbox. Go to the birthplace of Salgari. On the front wall of the house a dedicated plaque is posted and also a tablet with the face of the writer. Found them? Well, you are in the correct place. Search now under your feet for a sewer cover, the one with 8 holes. Some words are printed on it: you need them to built up the coordinates to reach the second stage, which is here:
N 45°2A (F+I)(A+C)B
E 010° 59 (D+E+R)NP
A= how many A are there?
F+I=how many F and I are there?
A+C=how many A and C are there?
and so on......check your solution on Geocheck.org
