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La cima Cadria è ...
Il Cadria, detto anche “Geometra”, è il “gigante” delle Alpi di Ledro: la montagna più alta ed imponente dell’intero gruppo.
Presenta due facce del tutto differenti: il versante sud, per lo più ampio e prativo, contrasta con quello settentrionale, roccioso e precipite. Nonostante la quota non sia così elevata è una montagna di tutto rispetto, anche a causa della lunghezza di tutte le vie di salita che richiedono almeno 3 – 4 ore di ripida ascensione. In realtà non vi sono difficoltà nel guadagnare la vetta con l’eccezione degli ultimi 100 metri di dislivello che richiedono piede fermo e assenza di vertigini.
Per l'ascesa ideali sono le fresche giornate autunnali (settembre – novembre), mentre in primavera si possono avere seri problemi per l’innevamento spesso presente fino a maggio; in presenza di neve l’ultimo tratto di salita è infatti del tutto inaccessibile senza attrezzatura alpinistica. L’isolamento della montagna e la lunga marcia di salita hanno preservato una flora d’alta montagna straordinaria e sul cocuzzolo di vetta, tra luglio e settembre, si può osservare una fioritura eccezionale di stelle alpine (che vi preghiamo rigorosamente di non toccare!).
Anche Monte Cadria, al pari di molte altre vette delle Alpi di Ledro, è stato triste teatro della prima guerra mondiale in quanto all’epoca era posto presso il confine Austro-ungarico con l’Italia. Camminando sui crinali più alti, osserverete ancora ciò che resta delle trincee e dei baraccamenti di quel conflitto.
+ Accesso: Si risale in automobile la Val Concei; poco oltre il paese di Lenzumo si abbandona la strada principale per volgere a sinistra su stradina a tratti molto stretta ma ben praticabile. In breve si raggiunge il divieto che impedisce l’ulteriore transito presso l’edificio dell’ex centrale elettrica (m 927). A destra, subito oltre la costruzione, è presente un piccolo parcheggio per lasciare l’automobile.
+ Percorso: Dal parcheggio (m 927) e per circa 1 ora il fondo del tracciato si presenta in parte cementato ed estremamente ripido con pendenze che superano addirittura il 25–30%. Solo dopo un'ora di cammino si manifestano le prime aperture in coincidenza di una splendida radura prativa. Gli ultimi tornanti della stradina permettono l’accesso alla splendida sella erbosa ove è posta la Malga Vies (m 1556 – ore 1,30 dalla partenza). Ha così termine il tratto su carareccia, e ha inizio il settore più interessante dell’escursione su mulattiera. Qui la vista si apre sempre di più fino alla cima da dove si possono ammirare parecchi gruppi montuosi
+ Difficoltà: Sino a 100 metri di dislivello sotto la vetta: E. Ultimo tratto EE con due varianti: quella di destra esposta e scivolosa, solo per escursionisti con esperienza; la variante a sinistra è più semplice; le due vie si ricongiungono poco sotto la vetta con un brevissimo tratto comune non difficile ma esposto sul salto a sinistra.
+ Segnaletica: i segnavia non sono molti, particolarmente nel settore superiore; la traccia è tuttavia ben marcata escludendo, con buona visibilità, di sbagliare strada.
+ Dislivello assoluto: m 1326.
+ Acqua sul percorso: assente (!) e senza punti di appoggio; procurarsene una scorta consistente prima di partire!