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Ancona, someone up there keeps an eye on you! Traditional Geocache

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Semper Liberi: E' tempo di archiviare...
It's time to archive...

Cordialmente,
Semper Liberi
Groundspeak volunteer Italian reviewer for Italy, San Marino, Vatican City State

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Hidden : 9/1/2007
Difficulty:
1 out of 5
Terrain:
1.5 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:

La cattedrale di Ancona, uno dei più significativi esempi di architettura romanica in Italia, ma anche uno scrigno che permette di vedere la storia della città… da un “più alto punto di vista”!

FTF: shakewallet on 20/9/2007

Diacce, mute, dure
E come perdute per sempre,
Le pietre.
Pure, mosso da Dio,
Lo scalpello dell’uomo
le ha qui disciolte in armonia di cetra.

(M.Blasi)

L’attuale cattedrale di Ancona (che sorge sul Colle Guasco e domina il mare e le colline circostanti) è arrivata ai nostri giorni dopo un lungo viaggio attraverso una storia travagliata e piena di accadimenti che, come i diversi strati di una torta, hanno contribuito a creare secolo dopo secolo quello che i nostri occhi possono oggi ammirare con una giusta dose di meraviglia.
Fu infatti originariamente un tempio pagano (nel III/II secolo a.C.) dedicato a Venere Euplea (cioè “della buona navigazione”); poi fu Basilica paleocristiana dedicata a San Lorenzo, ma, ridotta in rovina dopo un forte terremoto e dopo le numerose incursioni dei Saraceni, venne ricostruita nel periodo altomedievale (IX/X secolo). Nei secoli successivi, la cattedrale subì notevoli trasformazioni (venne ampliata e trasformata in tempio a croce greca, addirittura la si fece “ruotare” orientandola verso il mare, poi si eressero la cupola e il portale a cinque archi) e divenne protagonista suo malgrado di eventi tragici per la città: fu bombardata dal mare dalle navi austroungariche nel 1915 e nuovamente dagli aerei “alleati” nel 1943 e seriamente danneggiata dal terremoto del 1972.
E se nonostante tutto oggi è ancora qui…vale la pena sicuramente fare un salto a visitarla!

St.Ciriaco Cathedral


Si dice che l’Italia sia un paese di poeti, santi e navigatori.
Beh, qui a San Ciriaco penso che questi luoghi comuni si intreccino alla perfezione: con un poeta ho deciso di aprire la descrizione di questa cache.
E santi e navigatori? Beh, qui ne troverete in quantità!
Non è infatti di storia dell’arte che voglio parlarvi (anche se, chiaramente, il maestoso portale gotico e le colonne monolitiche a capitelli romanico-bizantini meritano certo la dovuta attenzione), ma piuttosto farvi scoprire questo luogo con occhi diversi, con gli occhi della fede popolare, proveniente dal cuore degli anconetani, dalle loro tradizioni, storie e leggende legate a quelle dei suoi santi.
Nella cripta all'interno dell'edificio, riposano infatti le reliquie dei Santi Protettori (Ciriaco, che, secondo la leggenda, avrebbe permesso ad Elena, madre dell’imperatore Costantino, il ritrovamento della Santa Croce, Marcellino, ricordato per il miracolo dello spegnimento di un incendio che stava devastando Ancona, e Liberio).
Il primo è il protettore della città, ma è all’immagine di una Madonna presente nella chiesa che i dorici (cioè gli anconetani) hanno sempre legato il loro cuore.

L’immagine della Madonna in questione fu donata nel 1615 dal Capitano di Mare Bortolo come segno di gratitudine, avendo avuto salvo il figlio durante una tempesta.
Questa è la tradizione conservata nel resoconto scritto degli atti del processo per il prodigio del 1796.
Posta in un primo momento nella cripta dei Santi Protettori, è stata fin da subito oggetto di particolari venerazioni da parte dei cristiani di Ancona. L’incremento della devozione popolare verso la sacra immagine convinse il vescovo Cardinal Massei a pensare ad una miglior collocazione del quadro all’interno della cattedrale; commissionò l’opera al noto architetto Luigi Vanvitelli e nel 1739 pose l’immagine nell’elegante tempietto che custodisce anche oggi la “Regina di tutti i Santi”.
Il momento più alto nella storia dell’immagine si verificò il 25 giugno 1796.
Si era alla vigilia dell’arrivo dell’esercito francese comandato da Napoleone.
Una sera, mentre un gruppo di donne stava pregando, l’immagine di Maria aprì gli occhi e sorrise più volte; la notizia si sparse subito e la cattedrale si riempì di folla, testimone del ripetersi del prodigio. L’evento si prolungò per giorni. Il 6 luglio fu anche oggetto di un’accurata ispezione da parte di esperti e qualificati testimoni (pittori e fisici) che osservarono l’evento in atto. Fu subito costituito un apposito tribunale per esaminare il fatto e autenticare quanto succedeva.
Anche Napoleone, occupata Ancona, volle ispezionare il quadro l’11 febbraio del 1797 e lo restituì poi alla cattedrale (Napoleone che restituisce invece che saccheggiare…forse anche questo fu un miracolo!).
Il prodigio rafforzò la devozione verso la sacra immagine che diventò da allora il punto di riferimento della vita cristiana dei singoli e dell’intera comunità ecclesiale di Ancona.
Due volte (nel 1799 e nel 1936) l’immagine venne trafugata e ritrovata e festosamente ricollocata al suo posto.
E la troverete ancora lassù, in alto, a vegliare affettuosamente come una sentinella sul suo amato popolo.

ATTENZIONE!!!
Abbiate la massima cura nel non farvi vedere nelle operazioni di ritrovamento della cache: la zona è molto frequentata e il nascondiglio è veramente molto in vista!

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